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Plastica di barbabietole

BIO-ON: ovvero, accendi il BIO ! “turn OFF pollution” spegni l’inquinamento! Dalle parole ai fatti, perché quest’azienda bolognese la plastica la fa con le barbabietole. Plastica, anzi bio-plastica, che si scioglie del tutto in acqua, senza danneggiare l’ambiente.

Qualche dettaglio tecnico:  la molecola di base è il Polyhydroxyalkanoato o Pha, poliestere lineare prodotto da una fermentazione batterica dello zucchero, ottenuto per la prima volta da barbabietole e suoi derivati e non da oli o amido di cereali come la maggior parte dei biopolimeri oggi in commercio.

 Il biopolimero può essere impiegato per creare materiali termoplastici o elastomerici, con il punto di fusione variabile da 40 a 180°C, in grado di sostituire, oggetti plastici rigidi come Pet, Pp, PVC utilizzati per la produzione di bottiglie e packaging alimentare, ma anche componentistica auto, arredamento, fibre, pellicole per imballaggio, elettronica. Sempre meno alibi per chi vuole sommergerci di plastica tradizionale, inquinante, ingombrante.

 

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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