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Freccia Rossa Freccia rotta

Ricordate i fasti dell’inaugurazione? Ebbene, la Freccia Rossa si è rotta. Il treno Eurostar 9456, partito ieri da Napoli alle 18 e 54 e diretto a Bologna, ha subito un grave incidente nei pressi di Anagni, in provincia di Frosinone. La notizia è stata diffusa dalla rivista dei macchinisti di Trenitalia “Ancora in marcia“.

Dalle prime sommarie ricostruzioni – prosegue la nota – il treno si sarebbe spezzato tra la sesta e la settima carrozza durante la marcia a velocità ridotta. Nessun viaggiatore sarebbe rimasto ferito. Fin qui “Ancora in marcia“. Dal canto suo, Trenitalia sottolinea che a causare l’incidente “sarebbe stato il freno di emergenza ‘volutamente azionato’ in coda al treno. Quanto basta a spingere la societa’ a sporgere denuncia per dolo. “Presenteremo denuncia perche’ riteniamo che all’origine di questo incidente ci sia un atto doloso – spiegano le Ferrovie – In condizioni normali non puo’ mai verificarsi un episodio del genere, tranne nel caso in cui si faccia scattare il freno di emergenza mentre il treno e’ in ripartenza, dunque nel momento di massima accelerazione. Dal punto di vista della sicurezza non c’e’ mai stato rischio per i passeggeri”.

“Quando si spezzarono due Etr 500,  il 14 e il 22 luglio del 2008 – ricorda il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Marco Bazzoni –  le FS dissero che si trattava di un errore umano, licenziarono il macchinista Dante De Angelis, che secondo loro ‘aveva diffuso notizie infondate e pretestuose, procurando un allarme ingiustificato’, anche se De Angelis non aveva parlato di quei due Etr, ma di altri incidenti occorsi agli Eurostar. Inoltre, in occasione di quei due incidenti, le FS parlarono di errore umano, e che la sicurezza dei viaggiatori non era stata messa in pericolo, dato che lo spezzamento era avvenuto in stazione, e che non potrebbero mai spezzarsi in viaggio. Questa volta e’ accaduto, mentre era in viaggio a velocita’ ridotta”, sottolinea Bazzoni.

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“E’ del tutto fuorviante attribuire le cause dell’incidente ad un ipotetico azionamento doloso di un freno di emergenza come giustificazione dell’incidente”. Lo affermano i macchinisti della rivista ‘Ancora in marcia’, riferendosi all’Eurostar che si e’ spezzato ieri nel frusinate e per il quale le Ferrovie hanno parlato di possibile “atto doloso”, annunciando una denuncia contro ignoti per uso del freno d’emergenza.

Secondo i macchinisti, invece, l’ipotesi e’ fuorviante “poiche’ l’azionamento della maniglia e’ sempre possibile da parte di qualsiasi viaggiatore e gli effetti sono i medesimi anche nel caso di uso legittimo e giustificato”. Un treno viaggiatori, prosegue la nota, “non dovrebbe mai, ripetiamo mai, spezzarsi per l’intervento del freno, sia che questo si attivi per motivi ordinari che per guasto o errore di un viaggiatore. La ragione e’ semplice ed e’ insita nel gravissimo pericolo per le persone, che si trovassero a transitare nell’intercomunicante, di essere travolte. Auspichiamo che l’Autorita’ Giudiziaria, invocata dall’azienda, prenda in considerazione tutte le possibili cause, compresa una normale avaria all’aria compressa e non si fermi alla sola ipotesi aziendale”.

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“Faccio il macchinista da 40 anni, e posso dire perche’ si rompono gli Eurostar. Anche a me in tanti anni di guida mi si sono rotti 5 treni! Treni merci naturalmente. Perche’ era proprio impensabile che si potessero rompere i treni viaggiatori per i rischi evidenti ai viaggiatori; per questo i loro ganci erano sempre perfetti e costantemente revisionati” . A parlare e’ Ezio Gallori, macchinista in pensione e leader dei ferrovieri, in merito a quanto accaduto ieri sera al treno Napoli-Bologna, 9456, ETR 500 Freccia Rossa, sulla linea ad alta velocita’, nei pressi di Frosinone.

“Accreditare la rottura di un gancio all’uso di un segnale di emergenza – sostiene Gallori – e’ un’offesa al comune buon senso e alla nostra esperienza. Proprio per la sicurezza dei ganci, i treni a composizione bloccata come gli ETR, venivano scomposti e ricomposti ad ogni revisione, solo dopo averne constatato e misurato le usure e, addirittura, con apposite disposizioni si prevedeva l’uso su linee diverse per favorire usure uniformi. Ne sa piu’ di me il capo tecnico Franco Caroli adibito per anni a questo lavoro nella rimessa di Milano.

“Quindi -mette in evidenza Gallori- o difetti di costruzioni o scarse manutenzioni. Dubbi e perplessita’ gia’ espressi dal Rappresentante per la Sicurezza Dante De Angelis che gli sono costate un barbaro quanto ingiusto licenziamento non ancora revocato nonostante le richieste unanimi dell’opinione pubblica e di innumerevoli personalita’ ed Istituzioni alle quali i dirigenti delle FS sono rimasti insensibili.

Cosa c’e’ da fare adesso – si domanda l’anziano ma sempre attivo leader sindacale – Riassumere subito De Angelis, ricercare le vere ragioni di questi incidenti e risolverle. O, per “par condicio”, licenziare tutti quelli che non hanno ancora capito che i ganci dei treni non si devono rompere per nessuna ragione”.

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“Vogliamo l’immediata revoca, e senza condizioni, del licenziamento del nostro compagno di lavoro, il macchinista e Delegato alla sicurezza RLS Dante De Angelis, allontanato dall’azienda il 15 agosto scorso per le dichiarazioni rilasciate in occasione dei due precedenti spezzamenti avvenuti a Milano”. Lo chiedono i delegati  RSU-RLS dell’Assemblea Nazionale dei Ferrovieri alla luce dell’ultimo grave incidente accaduto ieri all’Eurostar  9456, Napoli – Bologna,  treno della moderna flotta ETR 500 Frecciarossa, spezzatosi in due tronconi nei pressi di Anagni ( Fr ). “Semmai ve ne fosse stato bisogno – proseguono i delegati – questa è la prova lampante che il nostro Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza non avrebbe mai potuto ritrattare le dichiarazioni riguardo ai problemi agli Eurostar che stanno alla base del licenziamento, come richiesto nei giorni scorsi da Domenico Braccialarghe, capo del personale FS, in quanto perfettamente rispondenti alla realtà.

Ci preoccupano invece le dichiarazioni dei vertici aziendali – proseguono i delegati – che nei precedenti casi esclusero categoricamente la possibilità che lo spezzamento si potesse verificare con viaggiatori a bordo ed oggi, che sono stati smentiti dai fatti, parlano incoscientemente di “dolo”. Come ferrovieri, da sempre proverbialmente legati e affezionati al nostro lavoro – concludono – siamo molto preoccupati dei danni provocati alla nostra azienda dalla politica dell’immagine che anziché individuare, affrontare e risolvere le cause dei problemi preferisce nasconderli o minimizzarli”.

I delegati RSU/RLS dell’Assemblea Nazionale dei Ferrovieri.

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Su Freccia Rossa c’è un articolo di Chiara Paolin nell’ultimo numero del Venerdì di Repubblica. Il titolo: “La nuovissima Freccia Rossa? Un treno vecchio sette anni“. Ve lo propongo in formato pdf.

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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