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Nielsen: cronaca di un Digital Divide ampiamente previsto

Ventitrè milioni di have not. Sono gli italiani esclusi dalla rete, nella fotografia di Nielsen per l`Osservatorio permanente sui contenuti digitali. Rapporto – cronaca di un Digital Divide ampiamente previsto.

Analogici per forza, non per scelta. Ultracinquantacinquenni con basso reddito: la rete costa. Scarsa scolarizzazione: l’approccio a internet è duro per chi non è digital native.   

In linea con l’evoluzione generale della popolazione – dice Nielsen – è in calo la percentuale di chi usa la tecnologia come opportunità e stimolo e aumenta invece la quota di chi ai contenuti tradizionali ne sostituisce altri a minor valore aggiunto. Insomma, la rete come cazzeggio

digital native

Due punti percentuali in meno, nel biennio 2007/2009, della fascia di utenti che abbina un uso consapevole, interattivo e evoluto delle tecnologie con un`elevata propensione al consumo di contenuti culturali e di intrattenimento (musica, cinema, libri). Sono i cosiddetti Eclettici, che oggi rappresentano il 12% della popolazione, pari a 6,5 milioni di italiani e che sono candidati ad essere i primi utilizzatori degli e-book. 

Dieci punti percentuali in più per i cosiddetti Technofan. Poco interessati alla lettura e a cosa succede al mondo, i cazzeggiatori utilizzano le tecnologie solo come puro divertimento o come mezzo di comunicazione punto e basta. Non importa cosa si comunica. L’importante è comunicare. Oggi sono il 27% della popolazione con più di 14 anni (circa 14 milioni) e il 58% dei 14 – 24enni. 

Cresce nel 2009 l`uso di internet per accedere ai social network (+30 punti percentuali), condividere contenuti (+8 punti percentuali), chattare (+7 punti percentuali). Dalla ricerca Nielsen viene fuori anche che il 26% degli italiani che usano internet – uno su quattro – pagherebbe per sottoscrivere un abbonamento a un servizio online che fornisca un accesso illimitato ai film o alla musica. Il 12% lo sottoscriverebbe su cellulare per avere un accesso illimitato alla musica. 

Dunque, metà degli italiani non ha accesso alla rete e l’altra metà è composta soprattutto da chi ne fa uso light, superficiale. E’ un po’ quello che è accaduto alla televisione. Da Alberto Manzi a Maria De Filippi, alla Videocracy.

Dalla rete che ha favorito la democrazia digitale, ha abbattuto muri, confini e distanze (quasi dappertutto) alla banalità della Netcracy?

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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