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Google Editions e il libro digitale potrà essere letto su tutti i supporti

I libri digitali che Google venderà dall’anno prossimo nel suo bookstore Editions potranno essere letti da qualsiasi lettore. Un duro colpo ad Amazon e, in genere, ai cosiddetti formati proprietari. Non deve essere il lettore a pagare lo scotto della mancanza di standard! Titti Santamato dell’Ansa racconta l’ennesimo gol segnato da Google. Ecco l’articolo.

 

“Google Editions è il nostro grande passo successivo, sarà un ulteriore modo per i nostri editori partner di vendere i loro libri online attraverso qualsiasi dispositivo abilitato alla connessione web, come il pc, il netbook, gli smartphone. Speriamo di essere in grado di rendere disponibile il servizio già nel 2010”: così Santiago de la Mora, responsabile di Google Books per l’Europa, spiega all’ANSA come il colosso del web si appresta a sfidare, con un suo book-store, i concorrenti del mercato dei libri online come Amazon.

Google Editions

 

“Il nostro obiettivo è quello di mettere in piedi e supportare un ecosistema di libri digitali – aggiunge de la Mora – che domenica 6 dicembre sarà ospite a Più Libri, Più Liberi, la fiera della piccola e media editoria che si svolge a Roma -. Per quanto riguarda l’Italia, non vediamo l’ora di poter lavorare al fianco di quanti più editori e rivenditori possibili: chi è interessato a considerare l’opportunità offerta è sufficiente che aderisca al nostro Partner Program che conta più di trentamila affiliati e due milioni di libri digitalizzati”.

Per allargare la competizione anche sul piano degli e-book reader (come il Kindle dell’Amazon), il gigante di Mountain View ha stretto un’alleanza con Sony per mettere a disposizione degli utenti del suo reader i libri digitalizzati da Google Book Search. “Abbiamo fornito a Sony un milione di libri di pubblico dominio per il loro e-reader – spiega -. Abbiamo fatto lo stesso con Barnes and Nobles e, più recentemente, con Coolerbooks.com. Vogliamo rendere disponibili il maggior numero di libri al maggior numero di persone, nel maggior numero possibile di lingue”.

Il progetto di Google Editions sembra una ulteriore tassello nel dialogo tra Google e gli editori (in America sui libri digitalizzati è stato di recente siglato un accordo, “ma nei prossimi mesi ci confronteremo anche con gli editori europei”, dice de la Mora), anche alla luce di ‘first click free’ l’opzione offerta agli editori con contenuti a pagamento di rendere facilmente ricercabili le loro news sui motori di ricerca o sull’aggregatore di notizie come Google News.

“Intendiamo lavorare al fianco degli editori in modo da trovare delle soluzioni che siano vantaggiose per tutti, anche per gli utenti. Grazie a Google – sottolinea de la Mora – gli editori di siti web ricevono circa 4 miliardi di click al mese: di cui 1 miliardo vengono da Google News e gli altri 3 dalle ricerche web. Stiamo parlando di circa 100.000 visite al minuto. Ognuno di questi click è per gli editori un’opportunità di mostrare annunci pubblicitari, o incrementare la fedeltà del lettore, ma anche di vendere un abbonamento.

Gli editori possono decidere di far pagare il proprio contenuto e allo stesso tempo assicurarsi che sia ricercabile attraverso Google, non si tratta di due opzioni mutualmente esclusive. In ogni caso – aggiunge -, rispettiamo la volontà di chi detiene i diritti di copyright: nel caso in cui gli editori non vogliano che i loro siti compaiano tra i risultati delle ricerche, dispongono di soluzioni semplicissime per escluderli. Google è un’azienda estremamente innovativa – conclude de la Mora – ed è normale che a volte l’innovazione possa essere dirompente”.

Di Titti Santamato (Ansa)

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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