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Internet e i minorenni: non accettare caramelle dagli sconosciuti

Insopportabile chiacchiericcio sugli orchi in rete che insidiano i bambini. Su giornali e tivù è tutto un tromboneggiare di politici e pseudo esperti che propinano le loro ricette. La sostanza è che internet è il male e bisogna tenere alla larga bambini e ragazzi. Certo che gli orchi ci sono, e pure tanti. Se i ragazzi abboccano è perché le mamme hanno smesso di dir loro di non accettare caramelle dagli sconosciuti. Educazione a internet, ecco quello che ci vuole, a casa e a scuola. Rare parole di saggezza, dunque, quelle della Commissaria europea ai media, Viviane Reding, in occasione del Safer Internet Day.

Il mondo digitale – dice Viviane Reding – non è pericoloso ma vitale per bambini e ragazzi. Serve solo un po’ più di protezione. Quindi una proposta concreta: per evitare ‘cyberbullismo’ e adescamenti sotto falsa identità – i rischi maggiori in cui possono incorrere gli adolescenti – Bruxelles chiede ai social network di nascondere i profili dei minorenni.  “Devono essere invisibili di default, e inaccessibili ai motori di ricerca”, dice la Commissaria europea.

Safer-Internet-Day

Viviane Reding è donna di polso. Un anno fa chiese (impose) a Facebook e compagnia bella di incrementare gli strumenti per proteggere la privacy e mettere al riparo i minorenni dalle insidie in agguato. Dopo un anno, la Commissaria europea fa sapere che “La maggior parte dei social network ha aumentato la capacità degli utenti di gestire i rischi, rendendo più semplice modificare le impostazioni della privacy, bloccare le amicizie indesiderate e cancellare commenti”.

Per la Commissione non c’e’ nessun allarme sulla privacy. Negli ultimi dodici mesi 19 social network su 23 hanno abilitato nuove impostazioni di sicurezza. Inoltre su Facebook e altri social network  le identità dei minorenni sono accessibili solo agli amici.

Pollicino e l'orco (illustrazione di Valerio Villani)

Pollicino e l'orco (illustrazione di Valerio Villani)

Non è sufficiente, certo. Circa la metà degli adolescenti europei condivide informazioni personali sul web, utilizzando la rete come strumento per socializzare. Foto e video, però, restano on line e ci si arriva facilmente con i motori di ricerca. Per questo la Commissaria europea ha lanciato il suo nuovo ultimatum: identità e foto dei ragazzi devono essere impermeabili ai motori.

Si, ma non può fare tutto Viviane Reding. Il compito più importante devono svolgerlo genitori e insegnanti. Ecco qualche compito a casa.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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