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Elogio del politichese (per tutti)

Grazie a Paolo Pagliaro (Otto e mezzo, La 7) per avermi fatto conoscere l’applicazione (per iPhone e iPad) Politichese per tutti. E’ persino gratuita ma l’avrei pagata, per quanto è istruttiva. E’ un generatore automatico di tutta quella poltiglia indigesta che per decenni ci è stata ammannita e continua a esserci propinata da giornali e telegiornali, nel pastone [1] e nel panino [2]. In rete si trovano da tempo generatori analoghi. Imperdibili quelli di Metilparaben.  Mancava lo strumento tascabile, prêt-à-porter, che racchiudesse in vitro (sotto display) il vacuo sciocchezzaio e lo rigenerasse di continuo, politico dopo politico, legislatura dopo legislatura, perpetuo come le fiammelle davanti al loculo del caro estinto. (Eventuali politici portatori sani di eccezione si ritengano esentati dal mio qualunquistico sarcasmo).

Veniamo al dunque. Come funziona Politichese per tutti? L’interfaccia è sapida ed essenziale, con duplice approccio:

a)      Rolla una frase. Come fosse una sigaretta fatta a mano, questa opzione propone vari (aulici) incipit. Si va dal “modello di sviluppo” al “metodo partecipativo”, all’”utenza potenziale” e via demenziando. Periodo dopo periodo, la frase si compone e prende corpo. Un segnale sonoro avverte quando è pronta per essere postata su Facebook o spedita via mail.

 

b)      Scuoti una frase. C’è un’animazione che mostra un politico di spalle, con le maracas da scuotere per generare un’altra perla di pensiero profondo.

Qualche esempio?

L’utenza potenziale presuppone la puntuale corrispondenza tra obiettivi e risorse attraverso i meccanismi della partecipazione non assumendo mai come implicito con le dovute e imprescindibili sottolineature l’adozione di una metodologia differenziata”.

 

Oppure:

Il modello di sviluppo estrinseca il superamento di ogni ostacolo e/o resistenza al di la’ delle contraddizioni e difficolta’ iniziali recuperando ovvero rivalutando quale sua premessa indispensabile e condizionante l’appianamento di discrepanze e discrasie esistenti”.

 

 

Suonano bene, vero? Certamente le avete già ascoltate o lette, declamate da questo o da quello. Grande applicazione, anche se andrebbero corretti alcuni refusi…

E adesso via con l’esegesi, mentre ci godiamo la dolorosa ma sobria pausa tecnica.

 

 



[1] Pastone: nel gergo giornalistico, articolo non firmato, spec. di argomento politico, che contiene notizie, dichiarazioni, commenti basati su informazioni di varia provenienza, spec.  di agenzia (Il Devoto Oli 2012).

[2] Panino: pratica giornalistica consistente nel far commentare una vicenda politica prima alla maggioranza di governo, poi all’opposizione e infine di nuovo alla maggioranza, in modo che la parola definitiva spetti a quest’ultima (Il Devoto Oli 2012).

 

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Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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