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eBook e l’IVA ognuno per i fatti suoi

Dal 1 aprile in Francia l’IVA sugli eBook scenderà dal 19,6 al 7 per cento. Diventerà così operativo il decreto legge 2011-1499 del 10 novembre 2011. In Italia l’IVA sui libri digitali è al 21 per cento, mentre quella sui libri tradizionali è al 4 per cento. In Lussemburgo, addirittura, l’IVA sugli eBook nazionali è al 3 per cento. Nonostante si tratti di materia regolata dall’Unione Europea, due paesi membri come Francia e Lussemburgo hanno deciso di andare avanti per la propria strada, pur consapevoli di esporsi a probabili procedure di infrazione.

 

Nicolas Sarkozy, a cui preme essere riconfermato alla Presidenza, forza la mano per evitare qualsiasi distorsione della concorrenza e ristabilire la parità fiscale tra libri di carta ed eBook.  I colossi americani del settore – dice – godono di un tasso di IVA vantaggioso che permette loro di essere più competitivi rispetto ai player nazionali. Insomma, una battaglia in difesa degli editori francesi.

Amazon usufruirebbe comunque dei vantaggi dell’IVA ribassata, perché ha basi operative sia in Francia che in Lussemburgo.

L’Europa è in imbarazzo, sa che deve decidere ma non decide. D’altronde il mercato interno preme, tutti gli indicatori prevedono che le vendite di libri digitali siano destinate ad aumentare. A Francia e Lussemburgo potrebbero seguire altri Paesi e il caos regnerebbe sovrano.

Intanto sugli eBook si scatenano altre battaglie, altri appetiti. Il Dipartimento di Giustizia e la commissione antitrust europea si stanno interessando alle azioni di cinque aziende riguardo all’attività di vendita di libri e eBook; il sospetto è che si sita costituendo un cartello dei prezzi. Fra le indagate spiccano due nomi celebri: Apple e Amazon.

Insomma, mentre la politica europea annaspa e non riesce a stare al passo con l’innovazione, c’è chi guarda avanti e vuole fare l’asso pigliatutto. A scapito di editori, autori e lettori, per i quali è certamente più importante il contenuto piuttosto che il contenitore.

 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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