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e-diplomacy e il mondo non ha più segreti

Che lavoro straordinario hanno fatto i giornalisti dell’AFP! La storica agenzia di stampa francese, tra le più affidabili e prestigiose al mondo, conferma la perfetta padronanza dei nuovi media – soprattutto Twitter – con la creazione di e-diplomacy, raffinata applicazione web candidata a diventare approdo irrinunciabile per chiunque si occupi di comunicazione, informazione e politica estera. e-diplomacy funziona come Hub della digital diplomacy in action. Sul sito convergono milioni di tweet da migliaia di account selezionati dai giornalisti dell’AFP in centoventi paesi. Sono messaggi da ambasciate, ONG, dipartimenti governativi, esperti, opinion leader, hacker, eccetera. “I tweet delle persone più influenti del pianeta”, dice orgoglioso l’amministratore delegato dell’Agence France Presse, Emmanuel Hoog.

e-diplomacy dell’Agence France Presse

e-diplomacy è disponibile in francese e inglese. La selezione degli account è in continua evoluzione e si basa su criteri quantitativi e qualitativi: popolarità (numero di followers), impegno (capacità di rispondere ai messaggi e partecipare alle conversazioni) e fiducia (interazione, retweets). Il motore di ricerca interno propone e geolocalizza i duecento hashtag più utilizzati nelle ultime ventiquattr’ore in tutto il mondo.

L’utente può personalizzare la ricerca per singolo paese o account e visualizzare i collegamenti tra diversi account. C’è anche una mappa mondiale completa di grafici per seguire i flussi dei tweet tra le diverse capitali.

e-diplomacy dell’Agence France Presse

 

L’AFP ha scelto di includere alcuni account “sensibili” come quelli legati, direttamente o indirettamente, a organizzazioni terroristiche. “Saranno filtrati e contestualizzati dai nostri esperti  – sottolinea Emmanuel Hoog – perché il nostro ruolo è dare una chiave di lettura in più per interpretare la notizia”.

Non è un caso che tra i primi utenti di e-diplomacy ci siano il Dipartimento di Stato americano e il ministero degli Esteri di Parigi.

Gli algoritmi proprietari adottati dall’AFP producono classifiche sempre aggiornate, per vedere all’opera la diplomazia internazionale. Il cuore dell’applicazione è il database, che comprende più di seimila account Twitter. Gli utenti sono invitati a contribuire, segnalando organizzazioni e personalità che potrebbero essere incluse nel database. La scelta finale è sempre nelle mani dei giornalisti dell’agenzia.

Prima dei tweet c’erano i piccioni viaggiatori di Charles-Louis Havas, il fondatore dell’AFP.

Dai piccioni viaggiatori di Charles-Louis Havas al Twitter Hub di e-diplomacy. La France Presse dimostra ancora una volta di saper governare i processi dell’innovazione al servizio dell’informazione.

 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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