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Iamus il computer che compone musica classica

Si chiama Iamus[1] e compone musica classica. Fin qui nulla di strano. Solo che il compositore non è umano. E’ un super computer costruito dal Gruppo di Ricerca in Computational Intelligence dell’Università spagnola di Malaga, programmato per creare spartiti musicali professionali e per mettere alla prova il Test di Turing[2]. Ovviamente il primo concerto è stato dedicato allo scienziato inglese, nel centenario della nascita di Alan Turing, e trasmesso in diretta streaming lo scorso 2 luglio. E non è finita, perché un’altra composizione di Iamus – Transits into an Abyss – è stata eseguita dalla London Symphony Orchestra e presto diventerà un CD. Iamus e’ stato creato e sviluppato dall’ingegnere Francisco J. Vico con l’aiuto del pianista Gustavo Díaz-Jerez.

 

Iamus

 

Titolo del concerto: Can machine be creative? le macchine possono pensare? Il Test di Turing è stato superato? Critici e melomani potranno dare risposte appropriate su qualità, originalità e pathos delle composizioni, ma non è questo il punto. Potremmo interrogarci su quanto possa influire la tecnologia fotografica sugli scatti degli artisti dell’immagine, o il CAD (Computer-Aided Drafting) sulle realizzazioni di architetti e designer, o la bionica in campo sanitario, ma anche qui le risposte sarebbero insoddisfacenti.

 

 

Iamus ci lascia inquietati e basiti, perché dimostra con la cosiddetta intelligenza artificiale la scienza si avvicina sempre più alla fantascienza. La potenza di calcolo del super computer permette di comporre musica senza sosta, notte e giorno. C’è già un archivio di un miliardo di brani musicali nei formati MP3, MIDI e XML e spartiti in PDF.

Musica composta da Iamus

 

L’Università di Malaga ha avviato una spin-off – Melomics – per tentare il lancio sul mercato musicale in ambiti poco esplorati, come la musicoterapia.

Avete ascoltato il concerto? Increduli? Sconcertati? È normale. Fa questo effetto a tutti,  dice il padre di Iamus, l’ingegner Francisco J. Vico.

 

 

 

 

 



[1] Iàmo o Giàmo (gr. Iamos) Figlio di Apollo e di Evadne e nipote di Poseidone. Fu il capostipite degli Iamidi o Giamidi, famiglia sacerdotale di Olimpia…Divenuto adulto, Iamo, per ordine di Apollo…si recò a Olimpia, dove il dio gli insegnò a trarre vaticini dal linguaggio degli uccelli e dai resti fumanti delle vittime, arse nel sacrificio (dal Dizionario Zanichelli di mitologia e dell’antichità classica di Mary Gislon e Rosetta Palazzi).

[2] Il test di Turing è un criterio per determinare se una macchina sia in grado di pensare. Tale criterio è stato precisato da Alan Turing nell’articolo Computing machinery and intelligence, apparso nel 1950 sulla rivista Mind,[1] ma era già stato delineato da Cartesio nel Discorso sul metodo del 1637 (da Wikipedia). 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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