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Illogica logistica del corriere

Giovedì prima di Pasqua un tipo mi spedisce un pacco urgente via corriere. Consegna garantita in ventiquattr’ore  Succede che venerdì non sono in casa ma al lavoro. Recapito mancato. Sabato è sabato, domenica è domenica e lunedì dell’angelo è lunedì dell’angelo. So che riprovano più volte, da martedì, ma il corriere lavora esattamente nelle stesse ore in cui la gente è al lavoro e dunque il loop si ripropone. Loro vengono e io non ci sono. Venerdì, finalmente, il pacco arriva, ma solo perché il corriere intercetta un vicino volenteroso.

Fine della storia? Fatti miei? E no, perché questa logistica è illogica, inaccettabile al tempo in cui tutto è in rete, tutto è raggiungibile, tutto è (dovrebbe essere) easy. E’ uno spreco di tempo, di denaro, di CO2. Gli addetti del corriere, a bordo del loro camioncino, hanno girato a vuoto più di una volta. Hanno consumato benzina, hanno inquinato, hanno perso tempo prezioso, si sono innervositi, hanno fatto innervosire me e il tipo che mi aveva spedito il pacco.

Non voglio insegnare il mestiere a nessuno, ma non sarebbe stato meglio, al primo colpo, chiamare il destinatario (sarei io) sul cellulare, mandargli un sms, un tweet, un colpo di tamtam per fargli sapere:

“gentile signore, dobbiamo consegnarle un pacco. E’ in casa? Altrimenti dove possiamo raggiungerla? Possiamo eventualmente lasciarlo al vicino, al salumaio o al verduraio sotto casa”?

Direte voi, oggi c’è il tracking online, che ti segue il pacco minuto per minuto. Già, ma il tracking non è mai veramente aggiornato. A volte arriva prima il pacco e quindi, qualche ora dopo, ti arriva l’sms per informarti della consegna. Troppo tardi, grazie, già fatto, non c’era bisogno di disturbarsi. E poi il tracking non ti dà mai la notizia più utile: a che ora arriva il pacco? Nessun corriere, infine, ha una applicazione per dispositivi mobili degna di questa nome, che serva a risolvere il problema della consegna sicura.

Moltiplicate un caso per mille e immaginate tanti furgoncini di tanti corrieri ogni giorno in giro per le città, alla ricerca disperata di destinatari che non sono in casa perché stanno a lavorare. Una telefonata costa, un sms costa, ma molto, molto meno del carburante bruciato, del tempo gettato via, di questo vano rincorrersi.

Illogica logistica del corriere.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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