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Tenta uno stupro e va in galera per colpa dell’iPhone

Ecco un altro valido motivo per attivare al più presto la funzione “Trova il mio iPhone” (le istruzioni sono su questo link e bastano due minuti). Grazie alla app di tracciamento, la polizia londinese ha arrestato un delinquente che un’ora prima aveva tentato di violentare una donna nella sua abitazione nel distretto di Forest Hill. 

La vittima dell’aggressione, ventenne, era sola in casa al piano terra e aveva lasciato la finestra aperta per il gran caldo prima di addormentarsi. Si è svegliata di soprassalto perché su di lei c’era un uomo che le stringeva il collo e stava cercando di stuprarla. La ragazza ha reagito e urlato, richiamando l’attenzione dei vicini di casa. A quel punto l’aggressore ha mollato la presa ed è fuggito portando via dal comodino l’iPhone della vittima. La polizia è arrivata dopo pochi minuti e la donna, nonostante lo choc, ha detto subito agli agenti che il suo “Trova il mio iPhone” era attivato. Il tracking sul dispositivo ha permesso a un’altra pattuglia di rintracciare e arrestare il criminale a Brixton.

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Una “breve” di cronaca per sottolineare l’utilità delle applicazioni per individuare i dispositivi mobili smarriti o rubati. Sono sempre più numerosi i casi risolti così dalle forze dell’ordine. “Trova il mio iPhone” è gratuito e ci sono in commercio app a pagamento più sofisticate, come GadgetTrack, che funziona anche sui notebook Mac e Windows e su smartphone e tablet Apple, Android e BlackBerry.

GadgetTrak adotta un sistema ibrido di ricerca del dispositivo rubato, basato sulla triangolazione dei dati forniti da GPS, Wi-Fi e cella telefonica. Così la localizzazione sulla mappa è molto più precisa, anche se l’oggetto è in un luogo chiuso e se GPS e rete wireless non sono disponibili. GadgetTrak inoltre invia mail con le coordinate geografiche, scatta foto al ladro con la camera anteriore e posteriore, rileva l’eventuale sostituzione della SIM e blocca ogni modifica al software. “Trova il mio iPhone”, invece ha funzioni più limitate.

Il furto dei dispositivi mobili non è soltanto un problema individuale, delle singole vittime. L’anno scorso negli Stati Uniti, scrive il Boston Globe, tra smartphone e tablet persi o rubati sono andati in fumo 30 miliardi di dollari. A New York la polizia ha coniato il termine” Apple-picking” per descrivere i furti di iPhone  e iPad, rivenduti poi sul mercato nero.

Così il mese scorso il procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, e il procuratore distrettuale di San Francisco, George Gascon, hanno convocato i dirigenti di Apple, Samsung, Google e Microsoft, invitandoli a implementare sui loro prodotti mobili una funzione per renderli inutilizzabili a distanza in caso di furto o smarrimento. Schneiderman e Gascon hanno anche avviato una raccolta di firme per sollecitare i produttori a far presto. La risposta dei produttori non è ancora arrivata.

 

PS. Di solito la funzione “trova il mio iPhone” è la prima cosa che viene disattivata dai ladri esperti. Con il prossimo iOS 7, che arriverà a settembre, Apple ha finalmente introdotto l’impossibilità di disattivarlo se non si conosce la password dell’account utente. Anche facendo un ripristino completo del dispositivo per riportarlo allo stato di fabbrica, sarà richiesta la password Apple, rendendo così lo smartphone sempre tracciabile.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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