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La TV 3D senza occhiali e a buon prezzo non è più un’utopia

Quanto costa un televisore 3D che permetta di stare davanti allo schermo senza usare gli occhialini? Un mucchio di soldi. Il 3D senza orpelli è tecnologia ancora bambina e alla portata di poche tasche. Per vederne all’opera una già adolescente ed economica si dovrà fare un salto alla fiera internazionale IFA dell’elettronica di consumo, che si svolgerà a Berlino dal 6 all’11 settembre. Lì i ricercatori del Fraunhofer Institute for Telecommunications mostreranno una nuova tecnica di elaborazione dell’immagine che permetterà agli spettatori di guardare la televisione in 3D muovendosi liberamente nella stanza e senza occhiali speciali.

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Il trucco c’è e si vede. Il software messo a punto dai ricercatori tedeschi non è in grado di eliminare le distorsioni ma le sposta continuamente, in modo che lo spettatore abbia sempre a fuoco una perfetta immagine 3D. Tutto grazie a un algoritmo matematico che ricalcola costantemente ogni sub-pixel dello schermo quando l’utente cambia la sua posizione. Avanti, indietro, a destra o a sinistra: la tecnologia sperimentata nei laboratori del Fraunhofer Institute fa in modo che le immagini si formino sempre alla giusta distanza dagli occhi di chi è davanti allo schermo.

Tra l’altro la tecnologia è stata ottimizzata per il multi-view display 3D e può essere adottata su schermi di ogni dimensione, dai grandi televisori ai monitor per i desktop. Si parte da una distanza di trenta centimetri per arrivare a sei metri, con immagini 3D senza distorsioni, assicura il ricercatore Klaus Hopf, capo del settore per l’interazione uomo-macchina del Fraunhofer.  Al momento il sistema funziona se davanti allo schermo ci sono cinque persone al massimo.

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I limiti dei televisori 3D che non prevedono l’uso di occhiali sono noti a tutti. Sono costosi anche perché c’è bisogno di telecamere integrate capaci di seguire ininterrottamente entrambe le pupille dello spettatore per determinarne l’esatta posizione dell’occhio, che deve percepire un’immagine distinta per l’effetto tridimensionale senza occhiali. Se l’utente si muove troppo velocemente o cambia la posizione da cui guarda, l’immagine può apparire deformata o instabile. Gli utenti devono quindi rimanere a una distanza ottimale di visione per assicurare che non si verifichi una perdita di profondità o di risoluzione dell’immagine.

I ricercatori tedeschi hanno affrontato questo limite con una nuova tecnica di elaborazione dell’immagine. Per sapere se funziona davvero, appuntamento a Berlino dal 6 all’11 settembre.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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