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Io Nicolas e la mia mano bionica costruita in casa con una stampante 3D

Visitare la Maker Faire 2013 di Roma è stata una bellissima esperienza. Un bagno di folla, curiosità e passione, e dunque grazie agli organizzatori. Sarebbe impossibile raccontare tutto e tutti, oggetti, prodotti, idee realizzate e da realizzare. Certo è che il mondo dei makers – inventori, designer, artigiani, startupper, creativi – è in pieno fermento e questa rivoluzione non la ferma più nessuno. Bit che si trasformano in atomi e atomi che vivono una nuova vita grazie ai bit, alla condivisione, all’open source. Tra mille storie ho scelto di raccontarvene una, quella di Nicolas Huchet, francese di Rennes diventato maker per necessità e per sfida.  Entrato in fabbrica a 16 anni, due anni dopo ha subito un grave incidente sul lavoro. Gli è stata amputata la mano destra.

Nicolas Huchet

Nicolas Huchet

Nicolas non si è dato per vinto. Si è messo in contatto con il Fab-Lab della sua città e, con l’aiuto di altri makers, ha costruito la sua nuova mano. Una mano robotizzata, una protesi bionica, di quella che le Asl, anche francesi, non passano perché troppo costose: dai trenta ai quarantamila euro. La mano robot di Nicolas, invece, può essere costruita con una stampante 3D e una scheda Arduino. Costo complessivo: mille euro o poco più. Se questa storia vi intriga, proseguite la lettura cliccando qui, su Tom’s Hardware.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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