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Cafè Jerusalem diventa album, i Radiodervish vincono la sfida del crowdfunding

Avevano bisogno di 7000 euro, i Radiodervish, per dare vita al loro nuovo progetto musicale “Cafè Jerusalem“. In due mesi ne hanno raccolti 9220 grazie alla campagna di raccolta fondi sulla piattaforma MusicRaiser. Obiettivo centrato al 131 per cento, grazie alla fiducia accordata da 244 contributori.  “Ne siamo felicissimi – hanno scritto i Radiodervish – e vogliamo ringraziare dal cuore tutti i raisers che hanno aderito alla nostra campagna e sostenuto il nostro progetto. Questo nuovo disco è anche vostro!”. Tutto merito del crowdfunding, straordinario strumento democratico di micro-finanziamento delle idee. Se sono buone, come dimostra l’esperienza dei Radiodervish, i soldi si trovano.

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Presto dunque potremo ascoltare “Cafè Jerusalem”. “Sarà un album – scrivono gli autori Nabil Salameh, Michele Lobaccaro e Alessandro Pipino – dove proveremo a dare voce e suono ai ricordi sbiaditi di una società che ha vissuto una travolgente trasformazione intorno alla metà del secolo scorso nella città di Gerusalemme. Entrando nella dimensione del caffè mediorientale ci si rivela il carattere multiculturale di una città dove tradizione e modernità si confrontano e dove, grazie alla presenza dei racconti degli Hakawati, i cantastorie che animavano i caffè di Gerusalemme, si entra facilmente in dimensioni fiabesche e surreali parallele.

L’eredità culturale palestinese custodita nei semplici oggetti, negli eventi e nella memoria dei personaggi viene mostrata a partire dalla scoperta dell’amore verso il diverso e dall’amara consapevolezza delle difficoltà implicite, in quanto inevitabili trasformazioni hanno mutato il percorso storico di quella terra. Gerusalemme, ancora oggi – dicono ancora gli autori – continua ad essere al centro di un conflitto singolare, ricco di simboli che condizionano la storia e la coscienza del mondo. Canzoni e brani strumentali si alternano in un affresco impressionistico che, tra l’altro, incontrerà il testo teatrale ambientato nella città eterna concepito da Paola Caridi, scrittrice e giornalista che ha vissuto a Gerusalemme per più di dieci anni”.

Non vediamo l’ora di ascoltare “Cafè Jerusalem”, in attesa della prossima buona idea da micro-finanziare con il crowdfunding.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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