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Nuove leggi della robotica

Ricordate le tre leggi della robotica di Isaac Asimov? Tutti i robot protagonisti dei suoi romanzi dovevano attenersi a queste regole brevi e pragmatiche, in difesa degli umani:

  1. Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contrastino con la Prima Legge.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e/o la Seconda Legge.

Chissà se si è ispirato ad Asimov lo scienziato britannico Noel Sharkey, che su Science ha lanciato un vero e proprio appello per definire e applicare alla robotica regole etiche internazionali. “Siamo stati colti di sorpresa dall’esplosione del fenomeno Internet – dice Sharkey – ed è bene che ciò non accada anche con i robot. Meglio dunque stabilire norme etiche oggi, prima che l’utilizzo dei robot si diffonda a macchia d’olio”.

Lo scienziato, docente di intelligenza artificiale e robotica all’Università di Sheffield, dice che i robot stanno assumendo un ruolo sempre più importante, nella nostra vita quotidiana, e dunque si pone il problema del loro corretto utilizzo.

Sharkey cita l’esempio del Giappone e della Corea del Sud, dove ci sono almeno quattordici aziende che hanno messo a punto robot in grado di interagire con i bambini. Il docente britannico ricorda che le vendite di robot stanno aumentando. Solo nel 2008 sono stati spesi 5,5 milioni di euro per acquistarli. Non è possibile che le norme sul loro utilizzo siano gestite da militari e industrie o che genitori distratti e superficiali deleghino ai robot la cura dei figli.

“Mi preoccupo degli uomini, non dei robot”, conclude Sharkey, in piena sintonia con Asimov.

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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