Pubblicato da                                                                    Pino Bruno 
                                                                     
                                                                    
                                                                    
                                                                    21                                                                     Aprile                                                                      2008 
                                                                     
                                         
                                                                    
                                                                     
                                                                    RETI 
                                                                     
                                                                    
                                                                    
                                                                                                
                     
                                              
                                             
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Skype va all’attacco delle telecom e vara un piano tariffario competitivo per chiamare i numeri fissi di tutto il mondo.
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Microsoft ha denunciato l’azienda informatica olandese Unicaresoft Corporation, diretta da una “madre di famiglia”. L’imprenditrice Carola Eppink è accusata di aver prodotto software per impedire ai bambini di passare troppo tempo su Internet.
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Grazie al “sacrificio” di un frequentatore del blog, abbiamo appurato che Skype fa pubblicità ingannevole.
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Rassegniamoci. Presto all’aeroporto ci faranno il pelo e il contropelo. Altro che braccia alzate nel metal detector. Ci metteranno nello scanner, e sul monitor gli addetti ci vedranno come mamma ci ha fatto. Pance, cellulite, tette non più sode, protesi al silicone, piselli avvizziti. Tutto. In nome della sicurezza. Non potremo più infilarci armi ed
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Volete prima la notizia buona o quella cattiva? Cominciamo con i dati positivi diffusi dalla Commissione Europea sullo sviluppo della cultura digitale nei paesi dell’Unione. In Italia facciamo più Social Networking degli altri: il ventidue per cento degli utenti Internet, rispetto al dodici per cento dei tedeschi e al diciassette dei francesi. Non male. Poi
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Splendido articolo di Alex Pareene sul blog newyorkese Gawker , a proposito della puzzalnaso dei fighetti di Apple, con una bordata anche a Windows Vista. Se volete leggerlo in inglese è qui . Non perdetevelo. Ve lo propongo nella traduzione italiana curata dal settimanale Internazionale:
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								La prima bozza della teoria sull’evoluzione e altre migliaia di documenti di Darwin sono da oggi consultabili gratuitamente su Internet. E’ possibile grazie a un’iniziativa dell’Universita’ di Cambridge il cui obiettivo e’ far meglio conoscere su scala planetaria il pensiero di uno scienziato che ‘ha cambiato la nostra comprensione della natura’. Oltre ai ventimila documenti
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Non è la solita barzelletta. Ci sono un italiano, un americano, un giapponese, un tedesco e uno spagnolo. Nessuno conosce la lingua dell’altro. Se fossero tutti ferratissimi in tecnologia, potrebbero comunicare tra loro soltanto in nerdic.
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Originale, esilarante. Fail, un blog dedicato agli insuccessi, piccoli e grandi. Da visitare, in questi giorni di post-fallimenti.
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Enel, American Express e Telepass mi inviano fatture digitali invece che bollette di carta. Ho aderito volentieri alla proposta. E’ più comodo archiviare un file pdf. Occupa meno spazio, c’è meno carta in giro per la casa e così dò il mio contributo, sia pur simbolico, alla difesa dell’ambiente. Meno carta, più alberi.
                                                                        
                                                                       
                                                                        
                                                                   
                                                                  
								
								   
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                                                  
                                               
                                          
                                          
                                            
                    
                                             
                                           
                                           
																								Piu’ del novanta per cento delle mail inviate nei primi tre mesi dell’anno sono state di spam, cioe’ di pubblicita’ indesiderata, e ogni tre secondi viene scoperto un nuovo sito legato a questa attivita’. Sono i dati principali di un rapporto dell’azienda Sophos, che produce software per la sicurezza.