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My name is Bond, John Bond

Si chiama Bond come James-007 lo scienziato britannico che sta rivoluzionando il mondo delle investigazioni criminali. John Bond, dell’Universita’ di Leicester, ha creato una nuova tecnica per la rilevazione delle impronte digitali sui metalli usati per proiettili e ordigni. L’impronta vien fuori  anche se il criminale ha tentato di far sparire le sue tracce. L’attuale metodo di rilevazione e’ lo stesso da piu’ di cento anni. Gli investigatori fanno reagire chimicamente il sudore lasciato sugli oggetti toccati dai criminali. La reazione crea un’immagine fedele dell’impronta digitale e consente l’identificazione del colpevole.

Il sistema Bond funziona così. Sulla superficie metallica si sparge una sottile polvere che, grazie a una piccola scarica elettrica, si attacca sul metallo leggermente corroso dal sudore, riproducendo cosi l’immagine dell’impronta.

“Questa polvere cosi’ sottile si attacca solo nel punto in cui il metallo e’ corroso – ha detto Bond –   cioe’ dove c’e’ l’impronta digitale”.

Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna sono stati riaperti tre casi grazie al nuovo metodo ed almeno in uno di questi si e’ gia’ arrivati all’individuazione del colpevole.

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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