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Navigatori satellitari: diavolo di un Becker!

Diavolo di un Becker! Questa non l’avevo mai vista. Navigare nelle città tra palazzi e monumenti riprodotti nelle loro proporzioni tridimensionali.  Il percorso non appare solo a volo d’uccello ma viene simulata la realtà urbana, il che facilita non poco, quando si è alla guida e ci si deve muovere  tra cartelli, segnali e, buon’ ultima, la voce sintetica del navigatore. Ho avuto tra le mani per qualche tempo un Becker Traffic Assist Z 201 e vi racconto la mia esperienza. Lo so, non è l’ultimo modello, ma è il mio primo Becker. Il nome è brutto assai (perchè si ostinano a chiamarli con sigle e numeri così astrusi? Non si potrebbero usare nickname più orecchiabili, chessò, Diogene?) ma l’aggeggio merita più di un’attenzione, se si è in procinto di acquistare un navigatore. E’ vero che altri brand hanno politiche di marketing più aggressive, ma Becker nel 1949 faceva già le autoradio e dunque di esperienza ne ha accumulata. Andiamo per ordine.

Se il buongiorno si vede dal mattino, un navigatore deve colpire non solo per il contenuto, ma anche per il contenitore.  Traffic Assist Z 201 ha una scocca robusta e si vede che il concept è tedesco. Anche l’unico pulsante, in basso a sinistra, sembra elastico e resistente alle continue pressioni. Robusto anche il sopporto a ventosa, al quale si collega l’antennina TMC inclusa nella confezione. L’accensione è rapida e l’interfaccia abbastanza intuitiva. Basta usarlo qualche ora, la prima volta, anche senza sfogliare il manuale, per capire cosa fare. Il processore a 400 Mhz fa sentire la sua potenza di calcolo, perchè la navigazione è fluida, senza scatti, e il ricalcolo dei percorsi immediato. Le istruzioni vocali con il Text to speech sono ben sincronizzate. Il suggerimento arriva quando ce n’è bisogno e non dopo, come mi è accaduto con altri navigatori. Con Traffic Assist Z 201 non c’è poi l’angoscia da tunnel, quando il segnale scompare e non sai cosa ti aspetta dopo . Anzi, il navigatore si accorge che è buio e regola l’illuminazione in modo appropriato. Stessa cosa lungo le autostrade, con i cartelli da seguire che si accendono di colori più intensi.

Il punto di forza del Becker è senz’altro il visualizzatore tridimensionale del percorso. Non so in quante città funzioni. L’ho provato a Roma e va bene. Immagino che ci siano tutte le grandi città europee. A proposito, le mappe Navteq includono quaranta paesi.  Ho apprezzato anche il ricevitore Traffic Message Channel, accessorio incluso nel prezzo. In parecchi casi ha fornito indicazioni utili e sappiamo bene che questo servizio in Italia è ancora deludente.  Un po’ inadeguati, per quantità e varietà, i POI e le destinazioni particolari. Si potrebbe fare di più. Ci sono altre funzioni che, personalmente, ritengo superflue: lettore di foto, musica, video e qualche giochino. Insomma, una bella macchinetta per viaggiare tranquilli e sicuri di non perdere mai la rotta. E poi, visto che si tratta di un modello non recentissimo, non costa tantissimo, duecento euro, centesimo più, centesimo meno.

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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