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In Francia il Partito dei pirati al 2 per cento

Un test parziale ma significativo, quello di domenica scorsa nel collegio di Yvelines, in Francia. Il Partito dei pirati – al suo primo appuntamento elettorale – ha ottenuto il 2 per cento dei voti.

 

Si doveva eleggere un deputato al Parlamento e, al primo turno, il candidato del Parti Pirate, Maxime Rouquet, studente di ingegneria informatica, è stato votato dal 2,8 per cento degli elettori. Non è male, per un partito sconosciuto, che non ha speso soldi in cartelloni e spot televisivi, e che si batte per la libertà di Internet, contro leggi oscurantiste come la Hadopi appena approvata.

Maxime Rouquet ha tracciato un bilancio di questa esperienza in un’intervista al sito Numerama:

Cosa ne pensi di questo risultato?

Maxime Rouquet: è un messaggio molto forte inviato a tutta la classe politica, in particolare a a quanti sostengono leggi come la HADOPI. Dobbiamo guardare a questo risultato – 2,08% – in confronto allo 0,6% del Partito Pirata svedese e al 0,3% del Partito Pirata tedesco nelle loro prime elezioni parlamentari. In tanti hanno criticato la deriva autoritaria di leggi come la HADOPI, cittadini, artisti, associazioni e gruppi, ma la maggior parte dei parlamentari ha ignorato le critiche. Hanno votato a favore di un testo che avvia una repressione massiccia. Hanno votato a favore di un testo che mette a repentaglio la libertà di espressione e di comunicazione con il taglio di accesso a Internet, un diritto fondamentale riconosciuto dal Parlamento europeo e del Consiglio costituzionale. Hanno votato a favore di un testo che chiede ai cittadini, accusati senza prove e senza poter dimostrare la loro innocenza, di installare spyware sul proprio computer. Domenica scorsa, gli elettori del collegio 10 di Yvelines hanno dimostrato che il tema della libertà di Internet sta loro a cuore. Il Partito Pirata è molto contento di questa prima risposta, e ringraziamo tutti quelli che ci hanno dato il loro sostegno. Il Partito Pirata è indipendente e non prende posizione nel dibattito tra sinistra e destra. Appoggiamo chiunque si batta contro le leggi che affossano le libertà della rete.

– Come avete fatto campagna elettorale?

MR: abbiamo poche risorse economiche e dunque abbiamo contattato i nostri potenziali elettori soprattutto su internet. Alle due assemblee pubbliche a Rambouillet,, comunque, hanno partecipato molti cittadini che condividono le nostre preoccupazioni.

– Quali insegnamenti traete da questo test elettorale?

MR: Abbiamo dimostrato che le nostre idee contano. Su un livello più pratico, dovremo migliorare il funzionamento del Partito Pirata per permettergli di espandersi e accogliere molti aderenti. Cominceremo nei prossimi giorni.

Fonte: Numerama

 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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