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Arriva Kindle ma non sembra un buon affare

Sempre dal Corriere della Sera on line: “Il principale punto debole di Kindle riguarda la forte chiusura tecnologica. L’e-reader di Jeff Bezos legge solo file in formato proprietario (.amz). Il che vuol dire che non si possono aggiungere volumi che non siano stati acquistati su Amazon. Impossibile quindi caricare le opere di pubblico dominio che già da tempo esistono online, sia sulle biblioteche digitali come LiberLiber o Google Books , che sui circuiti p2p . Il che complica non poco la vita agli utenti italiani, molti dei quali preferiranno rivolgersi a lettori più aperti come quelli della serie Cybook, iRex e Bebook”.

Insomma, si possono acquistare e leggere soltanto libri in inglese! “prima o poi (si spera) arriveranno anche accordi con gli editori italiani”, chiosa Nicola Bruno. Già, nell’attesa ripasso il mio inglese…

Sempre Bruno: “…ci sono però non poche limitazioni tecniche: l’hardware non è potentissimo e spesso le pagine si girano a fatica; gli ebook sono di fatto intrappolati all’interno del dispositivo e non si può quindi prestare un libro ad un amico; la batteria si scarica dopo 4 giorni di utilizzo con il wireless attivato (un altro caricatore da portare in vacanza?)”.

amazon_kindle_2Fortuna che il wireless in Italia non si può usare (sempre che non si vogliano pagare 0,99 dollari per Megabyte), così la batteria dura di più.

Non va meglio in Gran Bretagna. Lì Amazon ha una sua filiale nazionale, ma anche gli inglesi dovranno farsi spedire Kindle dall’America! Charles Arthur, del Guardian, quasi stenta a crederci e si chiede: “quale rete di telefonia mobile userà nel Regno Unito? Perché non si può acquistare dal negozio Amazon UK? Ci saranno solo contenuti degli Stati Uniti”?

Coro di critiche anche dalla Francia. Il Nouvel Observateur parla di “cattiva sorpresa”. Anche in Francia c’è un negozio Amazon nazionale, eppure è come se non ci fosse. In attesa di tempi migliori, i francesi che acquisteranno un Kindle, dopo aver pagato il dazio doganale, saranno costretti a leggere solo libri in inglese, parbleu!

Infine la Germania, altro paese europeo con un negozio nazionale di Amazon. Claudia Frickel, su Focus on line, fa sue le perplessità dei colleghi francesi e britannici e, alla fine del suo lungo articolo boccia clamorosamente il frettoloso sbarco di Kindle oltre oceano.

Davvero una strana operazione commerciale, che fa rima con colonizzazione.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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