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Vogliono tagliarci l’accesso a Internet

Ci provano da anni, in tutti i modi, a imitare la legge Hadopi francese, quella che permette di tagliare la connessione a Internet se si fa download di file coperti dal copyright. Ovviamente quello della difesa del diritto d’autore è un pretesto, per mettere le zampe su una delle poche cose che i poteri non riescono a controllare appieno. La rete, appunto. Stavolta forse ce la fanno. Anna Masera, sulla Stampa, ha pubblicato “la bozza per normare per decreto il diritto d’autore su Internet. Una fonte – scrive – mi ha inviato questo documento, dopo ‘decisione finale’ preannunciata ieri da Calabro’”.

In Franca c'è chi continua a opporsi alla legge Hadopi

E l’Hadopi in salsa alla matriciana spunta al comma 2:

Si prevede inoltre che, in caso di violazione dei conseguenti ordini e delle diffide emanati dall’Autorità, oltre all’irrogazione delle sanzioni pecuniarie previste dalla legge istitutiva dell’Autorità medesima, questa possa disporre, in casi di particolare gravità ovvero se le violazioni dovessero ripetersi, la completa disabilitazione dell’accesso al servizio telematico oppure, nel caso in cui sia tecnicamente possibile, ai soli contenuti resi accessibili in violazione delle norme sul diritto d’autore”.

In netta controtendenza con il dibattito europeo sulla norma liberticida ACTA, l’Italia e l’AGCOM guardano a un mondo in cui Internet deve avere bisogno degli sceriffi. Sarà un burocrate, non un giudice, a decidere?

Chi controllerà se scarichiamo o meno contenuti illegali frugherà anche tra i siti che visitiamo? Ci taglieranno l’accesso alla rete per una canzonetta?

La bozza pubblicata dalla Stampa non è stata rivendicata. Speriamo si tratti di una burla, come la candidatura di Rocco Siffredi a sindaco di Palermo.

PS. Questa storia non è da prendere sottogamba. Neanche i governi Berlusconi avevano osato tanto. Sentite cosa scrive Nicola D’Angelo, che dell’AGCOM è commissario:

Spero solo che non sia vero. Le mie più pessimistiche previsioni sul tema della libertà della rete si sono rivelate inadeguate rispetto a quello che sembra emergere da alcune indiscrezioni pubblicate dalla Stampa on line. La bozza di una norma del Governo che conferirebbe poteri “speciali”all’Agcom in materia di repressione delle violazioni del copyright. Non puó essere vero, meglio, spero che non sia vero” (Nicola D’Angelo).

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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