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Comune dove vai se l’Agenda Digitale non ce l’hai?

Il Comune di Reggio Emilia non possiede auto di rappresentanza”, si legge nella nota che il sito ufficiale dedica oggi alla sua virtuosità. L’assenza di auto blu è soltanto la ciliegina sulla torta. Fa bene all’immagine, anche se a Reggio Emilia la differenza si chiama eGovernment.  Dice l’amministrazione che “occorre investire in innovazione tecnologica, raccogliendo quella sfida per migliorare la qualità di vita delle nostre città che deve essere in grado di fare la differenza nella qualità della vita dei cittadini”. Insomma, in tempi di vacche magre, con i tagli ai bilanci e la crisi che avanza, innovazione significa efficienza, risparmio e trasparenza.  Due settimane fa Reggio Emilia ha attivato due nuovi servizi online di anagrafe e identità digitale per il Comune e gli enti collegati. Sportelli digitali che si aggiungono agli altri già in funzione. “Permetteranno ai cittadini di accedere con un unico profilo alle nuove tipologie di servizi online forniti dal Comune e dagli altri enti pubblici e soggetti privati”.

 

Non sembrano chiacchiere da convegno. Basta sfogliare il sito per rendersi conto delle opportunità. C’è lo Sportello unico delle attività produttive, c’è un capillare servizio wi-fi gratuito, ci sono tutti i servizi anagrafici e quelli bibliotecari, c’è l’Edilweb per la ricerca delle pratiche edilizie, l’iscrizione a nidi e scuole dell’infanzia, il servizio Iren  per gestire le informazioni dei contratti per forniture Energetiche, Idriche e Ambientali, i servizi ACT-ZTL  per gestire pratiche relative ai permessi di accesso alla Zona a Traffico Limitato, il servizio ReggioParcheggi  per abbonarsi alle zone a pagamento, e decine di altre opportunità, compreso l’acquisto dei biglietti per i teatri comunali.

Come la mettiamo con gli analfabeti digitali, quelli che non sanno destreggiarsi con internet e tastiera? Si tenta di alfabetizzarli, con i Corsi gratuiti di formazione sui nuovi servizi online del Comune. Già, perché la città non va avanti per proclami. Si è dotata di un’Agenda Digitale sui modelli europei delle Smart cities, i cui obiettivi strategici sono “la crescita sostenibile, la dotazione di servizi per il sostegno alle imprese e quindi all’occupazione con un’infrastrutturazione telematica avanzata, la qualità della vita dei cittadini, il risparmio energetico e la semplificazione amministrativa”.

E dunque si comincia con “una grande autostrada della cosiddetta banda larga e ultra larga, un’autostrada telematica che consenta di far viaggiare grandi quantità di informazioni, arrivando a decuplicare la potenzialità della rete. In questo modo, le aziende sono in grado di poter lavorare attraverso Internet, avendo a disposizione notevoli opportunità di sviluppo del lavoro e del prodotto, e di risparmio... La diffusione delle reti di comunicazione a banda larga (da 2 a 20 Mega bit) e ultra larga (oltre i 20 Mega bit) per raggiungere famiglie e imprese è fondamentale fattore di sviluppo economico dei territori, di sviluppo della conoscenza e di benessere sociale”.

 

 

L’Agenda Digitale di Reggio Emilia prevede anche il progetto “lampioni intelligenti” , per dotare la città di “una infrastruttura di rete informatica pervasiva e flessibile e contenere i costi di manutenzione. Attraverso l’adozione di sistemi di tele-gestione e tele-controllo sull’infrastruttura, già esistente, della pubblica illuminazione sarà possibile telecontrollare i punti luce presenti sul territorio, consentendo di risparmiare energia e diffondere servizi avanzati, sfruttando l’infrastruttura esistente di alimentazione dell’energia elettrica per distribuire connettività informatica implementando la tecnologia ad onde convogliate (si realizza cioè una rete informatica utilizzando i cavi di trasmissione elettrica come mezzo trasmissivo).

Sarà possibile azionarne il funzionamento “da remoto” e allo stesso modo, ad ogni palo della luce potrà essere attaccata anche un’antenna wi-fi, un impianto di videosorveglianza oppure ancora un sistema di cartellonistica elettronico”. Ricorda il progetto V-Pole di Vancouver.

Quanto a trasparenza ed efficienza amministrativa, ecco gli “Open data – Banche dati su Cartografia, Edilizia e Popolazione”.

Insomma, Reggio Emilia si è incamminata sulla strada giusta. Non interventi estemporanei, per riempire di parole le conferenze stampa, ma servizi concreti, perché “si ottengono grandi benefici e risparmi da una Pubblica amministrazione efficiente, quindi per fare di Reggio una città che gli inglesi definiscono smart, cioè amichevole, capace di aiutare i cittadini a consumare meno energia, a sfruttare al massimo le potenzialità delle nuove tecnologie”.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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