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Kindle Paperwhite per gli eBook ma l’IVA aumenta

Dal 22 novembre sarà in vendita anche in Italia la killer application per leggere i libri digitali e non rimpiangere quelli di carta. Dice Amazon che quando avremo tra le mani il Kindle Paperwhite rimarremo “a bocca aperta”. E’ marketing, certo, ma le caratteristiche dell’eReader sembrano di tutto rispetto. Soprattutto l’innovativa “luce integrata brevettata”, che “indirizza la luce dall’alto verso lo schermo invece che proiettarla in direzione degli occhi, come accade con gli schermi retroilluminati, per sforzare meno la vista. Puoi regolare la luminosità dello schermo per un’esperienza di lettura perfetta in qualsiasi condizione di illuminazione, dalla luce diretta del sole alla lettura notturna”. I lettori voraci saranno contenti, ma in Italia la strada del libro digitale è tutta in salita, ed è soprattutto colpa dell’IVA.

Da un lato, infatti, il Governo proclama di voler abolire lacci e lacciuoli che frenano l’innovazione,  dall’altro nella sua Agendina Digitale  lascia l’IVA sugli eBook al 21 per cento, mentre sui testi cartacei è al 4 per cento. E – come sappiamo – dal prossimo luglio l’IVA aumenterà di un punto. Dunque i libri digitali costeranno di più (come tutto il resto, d’altronde).

Non è un bel segnale, dice scorato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo, che alla Buchmesse di Francoforte ha chiesto al Sottosegretario per l’editoria Paolo Peluffo , di darsi “una politica coordinata per il libro”.

“Dateci sostegno per far abbassare l’iIVA sugli eBook dal 21 per cento al 4 per cento  – ha detto Polillo – e dateci un credito d’imposta sull’innovazione digitale. Ma soprattutto date più attenzione al nostro ruolo di operatori culturali. Sono richieste non troppo onerose per le casse dello Stato ma che stimolerebbero una ripartenza per le case editrici, rimettendo in moto il mondo della lettura”.

Risposta interlocutoria da parte del sottosegretario: faremo una Commissione, il che – in Italia – è sempre preludio del nulla.

Eppure l’intervento sull’IVA potrebbe risvegliare un mercato caduto “in una zona d’ombra”: -3,7% il giro d’affari lo scorso anno, secondo i dati Nielsen, per i canali trade, – 4,6% se consideriamo invece tutto il perimetro del mercato del libro (dati AIE), –8,7% (sempre dati Nielsen, canali trade) nei primi nove mesi del 2012. Diminuisce nel 2011 anche la lettura: oggi sono 25,9milioni gli italiani che leggono almeno un libro in Italia, 723mila meno del 2010.

In controtendenza l’accelerazione nelle vendite degli eBook, che rappresentano tuttavia un mercato ancora embrionale, arrivando a fine 2011 ai 12,6milioni di fatturato (+740% sul 2010). Rappresentano lo 0,87% dei canali trade (o lo 0,38% del mercato complessivo). Buone comunque le performance di tutto il mercato digitale: al mercato eBook occorre sommare infatti oltre 150milioni di euro di banche dati (on line e off line). Un segmento in crescita del 20% rispetto al 2010.

E i primi mesi del 2012? Tutti segni meno, tranne che per l’eBook. E’ facile ipotizzare che il trend positivo sarà ridimensionato dall’aumento dell’IVA sui libri digitali al 22 per cento, a luglio 2013. E così non basterà il Kindle Paperwhite a consolarci.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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