Un appello unitario al Parlamento a modificare il provvedimento, unito ad una serie di critiche nel merito al testo, e’ arrivato dalla Federazioni degli editori e dalla Federazione della stampa, per le quali il Ddl viola “il fondamentale diritto della liberta’ d’informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
Non perdetevi questo video di Neurovisione sulle intercettazioni. Con il nuovo decreto legge sarà bannato.
Uno che di intercettazioni si intende, l’ex pm Gianrico Carofiglio, oggi affermato scrittore e senatore democratico, dice la sua in un’intervista a Peter Gomez, sull’Espresso di questa settimana. A proposito delle manette ai giornalisti, Carofiglio indica una strada impervia ma – a quanto pare – inevitabile: “Quello che dispiace è che per far emergere il
Franco Abruzzo ricorda sul suo sito che l’anno scorso la Corte europea dei diritti dell’uomo si è già espressa nettamente su intercettazioni e diritto di cronaca. Ecco un articolo di Marina Castellaneta, pubblicato il 21 giugno 2007 su “Il Sole 24 Ore”:
Il ben più vasto scandalo PRISM – Datagate ha fatto passare in secondo piano la vicenda dei telefoni dei giornalisti dell’Associated Press messi sotto controllo dal Dipartimento di giustizia statunitense. È successo appena un mese fa, poi però è esploso il caso Edward Snowden. Spia caccia spia. I giornalisti, si sa, sono obiettivi particolarmente ghiotti
Paradossi apparenti della politica. Edward Snowden, il whistleblower del Datagate statunitense, è un “criminale” per la democratica Nancy Pelosi, mentre per la repubblicana Sarah Palin “non è un problema. Il problema è il governo che viola i diritti del Quarto Emendamento e ci priva della nostra privacy”. Che poi paradossi non sono, semmai un ulteriore
A volte (purtroppo) ritornano. La legge ammazza-blog sta per spuntare di nuovo in Parlamento, al seguito delle proposte PdL per le intercettazioni. I dettagli non sono ancora noti ma le avvisaglie sono preoccupanti, poiché l’idea è quella di rifarsi alla vecchia proposta Alfano del giugno 2009, approvata poi dal Senato nel 2010 e quindi finita nel dimenticatoio della Camera nell’ottobre 2011. Il primo
Qualcuno sosteneva che il mestiere di spia sarebbe morto con la fine della Guerra Fredda. Niente di più sbagliato. Piuttosto è cambiato il modo di spiare e sono variati gli obiettivi. Adesso tutti spiano tutti, in un vortice che ingoia regole, etica, deontologia.
“La Fnsi chiama i giornalisti e tutti i cittadini interessati a difendere il diritto ad una corretta informazione a partecipare al presidio organizzato a Roma per oggi martedì 23 ottobre, dalle ore 17.30 alle 19.00, al Pantheon, in contemporanea con l’arrivo in aula del disegno di legge sulla riforma della diffamazione a mezzo stampa. I
La rete è piena di notizie false diffuse per vari scopi, come sa bene il detective antibufala Paolo Attivissimo. Risalire a chi le ha messe in giro è molto difficile. Lavoro lungo e artigianale, perché la disinformatjia è un’arte e una professione, un vecchio trucco che funzionava sempre ai maestri del vecchio KGB e molto meno
Dice Skype che non ci spia. L’azienda di videocomunicazione di proprietà Microsoft è stata costretta a diffondere una nota ufficiale per smentire gli articoli pubblicati su ZDNet, Slate, Forbes e Le Figaro. Troppo autorevoli – per essere ignorati – giornali e magazine che hanno accusato Skype di violare la riservatezza delle conversazioni audio-video. Ecco dunque