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Se l’iPhone esplode un anno e un giorno dopo l’acquisto scatta la garanzia europea?

Apple chiede di pagare per estendere la garanziaSe l’iPhone ti esplode tra le mani – com’è accaduto in Francia e in Italia – un anno e un giorno dopo l’acquisto, scatta o no la garanzia? Ovviamente si, perché una direttiva europea recepita dal legislatore italiano, prevede che i prodotti siano tutelati entro i primi due anni. Già, si chiede Roberto Buonanno nel suo blog, perché allora “Apple prova a convincermi di pagare 69 euro per godere di un diritto che mi è garantito per legge“?

Aggiunge Buonanno: “..Infatti, se hai comprato un qualsiasi prodotto Apple come privato – ovvero non fatturato su partita IVA – puoi esercitare il diritto di garanzia entro 2 anni presso il tuo rivenditore. Se questo fa reticenza, ed è un negozio fisico, chiama i Carabinieri direttamente sul posto e denuncia che un pubblico esercente sta violando una legge dello Stato. Se hai acquistato online, dall’Apple Store o da altri e-commerce, vai a raccontare alla Guardia di Finanza l’episodio. Insomma, Apple ha tutto il diritto di vendere servizi di assistenza aggiuntivi a chi vuole, e ai prezzi che preferisce. L’azienda dovrebbe però smettere di pubblicare messaggi ingannevoli nei quali il consumatore ricava un’impressione sbagliata sui termini di garanzia“.

Il problema sollevato da Roberto Buonanno è serio. Molti produttori cercano di aggirare la norma inventandosi garanzie aggiuntive a pagamento. Fa specie, allora, trovare giornalisti che fanno gli avvocati del diavolo delle aziende. Sull’ultimo numero di MacWorld – settembre 2009 – quasi si snobba chi fa riferimento ai due anni di garanzia.

L'articolo pubblicato su MacWorld d settembre 2009...con un refuso reudiano

L'articolo pubblicato su MacWorld d settembre 2009...con un refuso freudiano

 “Si trova sempre qualcuno pronto a ribadire con forza – si legge su MacWorld – che la garanzia è due anni per ‘direttiva europea’. La direttiva europea esiste….: due anni solo per i privati e solo per i difetti di conformità già presenti nel primo anno di acquisto. Per questo secondo anno risponde non il produttore, ma il rivenditore”.

Insisto. E se l’iPhone mi esplode tra le mani un anno e un giorno dopo l’acquisto? E poi, i giornalisti non dovrebbero svolgere ruoli differenti, rispetto a quelli degli uffici stampa aziendali?

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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