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Il digitale terrestre su Sky con la pennetta USB

Il problema – lo sospettavano in tanti – non era tecnologico ma politico. Murdoch e Sky hanno risposto all’accerchiamento con bordate da corazzata. Altra che autarchici criptaggi! Se fosse una battaglia navale, Rai e Mediaset sarebbero colpite e affondate. Ecco un illuminante articolo pubblicato poco fa sul sito di Rainews 24. “Eccola, la risposta di Sky all’addio preannunciato dei canali Raisat e all’oscuramento dei contenuti ‘premium’ dei canali generalisti sul bouquet satellitare della tv di Rupert Murdoch. Il regalo di Natale a cinque milioni di abbonati sarà la “digital key”. E fioccano le polemiche.

Una pennetta sotto l’albero
Una piccola penna usb che collegata al decoder Hd o My Hd consentirà di accedere a tutti i canali in chiaro disponibili sul digitale terrestre. Non solo, la “digital key” integrerà nella guida tv di Sky la programmazione dei canali del digitale terrestre consentendo di fare zapping su tutta l’offerta digitale in chiaro senza cambiare telecomando. Insomma, una sorta di ‘decoder unico’, con una pecca: non accetterà le tesserine Mediaset, o Dahlia…

L’Usb costa meno di un comune zapper (19 euro) e consentirà da subito a un milione di famiglie Sky (quelle che già hanno l’alta definizione ed entro il 2010 vedranno ben 30 canali) di guardare veramente tutto mandando in soffitta, ad esempio, i criptaggi della Formula Uno e della Nazionale di calcio.

Il numero di canali in Alta definizione (HD) intanto continua a crescere: saranno 30 entro la fine del 2010.

La polemica è servita
“Complimenti alla direzione generale! La notizia che da dicembre sarà possibile ricevere il digitale terrestre anche con il decoder Sky – premette il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo – è la prova definitiva che la Rai, in un periodo di crisi del mercato e di conseguente difficoltà per i suoi bilanci, non rinnovando il contratto per Raisat ha gettato dalla finestra circa 60 milioni di euro l’anno e determinato rischi concreti per la continuità aziendale della società controllata. L’andamento dei nuovi abbonamenti Sky nelle aree gia’ ‘all digital’ e la tenuta degli ascolti del gruppo Rai avevano già dimostrato l’infondatezza delle simulazioni di sviluppo del mercato che erano servite per definire opportuna e strategica la rottura del rapporto con Sky. Non consola ricordare che il sottoscritto insieme ad altri consiglieri aveva in cda ma anche pubblicamente criticato con fermezza questa scelta aziendale, così come era stata prevista l’apertura di una istruttoria da parte dell’AgCom. Ma il punto vero, oggi, è un altro – conclude Rizzo Nervo – Adesso chi pagherà i danni?”.

Udc chiama in causa Zavoli
“Visto il contenuto rivoluzionario dell’annuncio odierno di Sky chiederò al Presidente Zavoli di convocare urgentemente in commissione i vertici del servizio pubblico”,  dichiara in una nota Roberto Rao, capogruppo Udc in commissione di vigilanza Rai.  “Sarebbe davvero clamoroso – prosegue Rao – se la Rai non avesse previsto questa possibilità tecnica perché è evidente che, in questo caso, al danno del mancato introito per il fallimento dell’accordo Sky-Raisat (350 milioni di euro in sette anni), si aggiungerebbe anche la beffa: con questa operazione la tv di Murdoch in pratica realizza il ‘telecomando unico’ per i suoi abbonati, con cui potranno vedere praticamente tutta l’offerta televisiva in chiaro, mentre chi paga ‘solo’ il canone Rai dovrà rimbalzare tra decoder, telecomandi, criptaggi sporadici e problemi crescenti di ricezione nelle regioni che attuano lo swich-off e lo swich-over, che stanno determinando un significativo calo di ascolti specie per RaiDue. Oggi, oltre ai benefici per gli utenti di una concorrenza vera, sembra venir meno il presupposto strategico su cui l’azienda pubblica si è mossa in alleanza con Mediaset della creazione della piattaforma TivuSat: tutti stanno lavorando ad un business alternativo, tranne la Rai”.

Fin qui Rainews 24. C’è da registrare anche il commento di Carlo Verna, segretario del sindacato dei giornalisti Rai (UsigRai): 

“Abbiamo sempre creduto e piu’ volte sottolineato che la Rai dovesse far transitare i suoi programmi di servizio pubblico nel maggior numero di piattaforme possibili, anche per questo proprio non capivamo i motivi della rottura con Sky a fronte di un’offerta economica, forse non del tutto soddisfacente, ma comunque rilevante”. Lo sottolinea il segretario Usigrai Carlo Verna. “La Rai, nella persona del suo direttore generale MauroMasi, e’ chiamata ora a spiegare al piu’ presto se sia stata spiazzata o meno dalla possibilita’ appena annunciata di poter ricevere il digitale terrestre anche col decoder Sky. Se la digital Key fosse una Caporetto per la Rai – conclude Verna – ci aspettiamo che chi ha messo il servizio pubblico sull’orlo del baratro ne tragga le debite conclusioni”.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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