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La blogger cubana Yoani Sanchez si fa beffe della polizia

A Cuba si discute di internet ma la polizia impedisce a blogger e dissidenti di accedere alla conferenza. Yoani Sanchez, la blogger più famosa dell’isola, riesce comunque ad entrare, grazie ad un travestimento. Le è basto indossare una parrucca bionda per farsi beffe della censura.

“Quando ieri e’ cominciato il dibattito organizzato dalla rivista Temas, una delle piu’ prestigiose di Cuba, che tiene questi incontri una volta al mese – scrive la corrispondente dell’Ansa Monica Uriel –  c’erano più persone fuori che dentro la sala, dove rimanevano posti liberi”. 

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La blogger cubana Yoani Sanchez

Ecco come prosegue il racconto della giornalista dell’Ansa: “di fronte alla porta del centro culturale “Fragole e Cioccolata”, spazio appartenente all’Icaic (Istituto cubano di arte e industria cinematografica), nel quartiere del Vedado, si ammassavano decine di persone a cui veniva impedito di entrare.Fra di loro c’erano dissidenti come Manuel Costa Morua (Arco progressista), i blogger Claudia Codelo, Reinaldo Escobar e Orlando Luis Pardo, e tre diplomatici europei. 

Dopo piu’ di mezz’ora dall’inizio del dibattito e dopo molte proteste, sono stati fatti entrare i diplomatici e una ventina di persone. Per strada sono rimasti i blogger e i dissidenti. Dentro, uno degli oratori, Desiderio Navarro, direttore del centro di studi ‘Criterios’, ha detto che internet porterà all’aumento di cubani e cubane che offriranno online relazioni amorose e altro. Internet a suo dire “non si può vedere ne’ come un male inevitabile ne’ come una panacea universale. E’ un bene problematico”. 

 Lo scrittore Yoss (Jose Miguel Sanchez) e’ stato il primo del pubblico ad intervenire, raccogliendo applausi: “Voglio dire a quelli che ci hanno impedito di entrare che il potere può ritardare la diffusione di una tecnologia che non controlla, ma non la può impedire. Il potere totalitario si basa sul controllo dell’informazione. Su Internet ci sono informazioni vere e false allo stesso livello che le informazioni ufficiali. E questo il potere non sa come gestirlo”.

Fra il pubblico era seduta anche Yoani Sanchez (del sito Generacion Y, bloccato a Cuba), travestita ma riconoscibile, con gli occhiali e una parrucca bionda che copriva i suoi lunghi capelli neri. Grazie al travestimento era riuscita a entrare nella sala, eludendo il blocco delle polizia.

Quando le e’ stata data la parola, si e’ tolta la parrucca ed ha attaccato le autorità cubane per il “filtro ideologico” applicato nel paese a internet e a tutte le manifestazioni del pensiero. 

 “E’ lo stesso filtro ideologico che e’ stato utilizzato per escludere da questo dibattito persone che dovevano essere sedute a questo tavolo – ha aggiunto -. E’ per questo che io devo venire vestita così, per evitare il filtro della polizia che c’e’ attorno a casa mia”. 

In Italia Yoani Sanchez è nota soprattutto per la sua rubrica sul settimanale “Internazionale”. Nel rapporto 2009 di Reporters sans frontières sulla libertà di stampa nel mondo, Cuba è al 170 posto (su 175).

Post del post. Ricevo da Gordiano Lupi e pubblico volentieri:

“Yoani l’ha scoperta Gordiano Lupi che l’ha pubblicata su http://www.tellusfolio.it fino a quando non ha ceduto i diritti a Rizzoli (abbiamo fatto Cuba libre) e a LA STAMPA, dove ancora oggi Yoani scrive: http://www.lastampa.it/generaciony “.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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