Intelligent Grid per l’energia pulita del Nord Europa
7 Gennaio 2010 Pubblicato da Pino Bruno
- 7 Gennaio 2010
- AMBIENTE, APPROFONDIMENTI, ATTUALITA', BUONI ESEMPI, RETI
- AMBIENTE, ecologia, energia, risparmio energetico, SCIENZE, unione europea
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Migliaia di chilometri di cavi sottomarini ad alta tensione e ad alta efficienza per collegare i parchi eolici del nord della Scozia alle centrali fotovoltaiche tedesche, agli impianti idroelettrici norvegesi, alle centrali a marea belghe e danesi. E’ un primo passo verso le Intelligent Grids, le reti elettriche intelligenti auspicate da Jeremy Rifkin.
E’ un accordo storico, quello che sarà sottoscritto tra pochi giorni da Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Danimarca, Svezia e Irlanda e Regno Unito. La rete, che potrebbe costare 30 miliardi di euro, risolverebbe uno dei problemi critici dello sviluppo delle energie rinnovabili, cioè la discontinuità della produzione.
Il tallone di Achille è l’inconsistenza di approvvigionamento. Un parco eolico non può fornire l’energia, se il vento non soffia e i pannelli solari sono meno efficaci in una giornata nuvolosa. Una rete che colleghi varie fonti energetiche, permetterebbe di gestire e veicolare l’energia verso le aree che hanno maggiori necessità.
La rete sarebbe continuamente alimentata, dal vento, dal sole e dalle maree, a seconda di dove splenderà il sole, il vento sarà più sostenuto, il gioco delle onde e della maree sarà più vigoroso.
Oggi in Europa sono in fase di sviluppo centrali eoliche offshore per produrre più di 100 GW di energia elettrica. E’ l’equivalente di cento grandi centrali a carbone. Le ventuno centrali idroelettriche della norvegese Hydro producono energia pari a quella di trenta grandi centrali a carbone. Mettere in rete queste centrali permetterebbe di modulare la produzione in base alle esigenze. Comunque la rete sarà connessa a una superbatteria in grado di accumulare fino a 30 Gigawatt.
L’Unione Europea ci crede, perché il progetto va nella direzione dell’obiettivo da raggiungere: entro il 2020, il venti per cento della sua energia dovrà arrivare da fonti rinnovabili, l’emissione di gas serra dovrà diminuire del venti per cento e un altro venti per cento si otterrà con gli interventi di risparmio energetico.
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