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Guerriglia Londra: tutta colpa di Grand Theft Auto

Ci risiamo. Un neonazista fa strage in Norvegia ed è colpa di Call of Duty. Migliaia di giovani britannici incazzati mettono a ferro e fuoco le città ed è colpa di Grand Theft Auto. E’ proprio vero, El sueño de la razón produce monstruos, ovvero a causa del sonno dell’analisi giornalistica e sociologica c’è sempre bisogno di un colpevole da sbattere in prima pagina. Questa volta è il quotidiano free press London Evening Standard a farla fuori dal secchio. Il giornale ha titolato a tutta pagina Lawless London, Londra senza legge, e poi nel sommario ha aggiunto “tra i saccheggiatori c’erano anche bambini di dieci anni, ispirati dai videogiochi”.

La prima pagina del London Evening Standard

Scorrendo l’articolo, si legge che un anonimo poliziotto e un altrettanto anonimo abitante di un quartiere preso d’assalto durante i disordini, avrebbero attribuito responsabilità a chi gioca con Grand Theft Auto. Insomma, prima lo fanno a casa e poi scendono in strada per provarci sul serio.

 

Londra qualche giorno fa

Tutto chiaro? Un paese ricorre quasi allo stato di emergenza e tutto avrebbe origine da un videogioco? Arrivederci alla prossima invasione di zombie, che prima o poi sarà provocata dagli appassionati di film horror, oppure all’imminente recrudescenza di delitti seriali, a cura dei lettori di thriller.

Disoccupazione, futuro negato, modelli di consumismo sfrenato, disagio giovanile, scuola senza mezzi adeguati, valori a ramengo, sono tutte chiacchiere. Sociologia d’accatto. Arrestate subito Grand Theft Auto!

 

PS. Non dico che Grand Theft Auto sia un gioco educativo, anzi. A furia di semplificare, però, rischiamo di invocare il rogo per libri e film in cui c’è violenza. Queste cose le abbiamo già viste, in passato, e ci hanno portato ai veri orrori.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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