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Gli editori italiani scoprono l’edicola digitale

Alla fine ci sono arrivati, gli editori italiani di giornali. Hanno copiato i francesi, che sono partiti con ePresse già a luglio dell’anno scorso. Meglio tardi che mai, perché un’edicola digitale simile a quella tradizionale, in cui il cliente va e acquista di volta in volta quotidiani e giornali che più gli aggradano, è l’uovo di Colombo. Non sappiamo quando l’Edicola Italiana vedrà la luce. Al momento c’è l’accordo tra i quattro gruppi più importanti: Il Sole 24 Ore, L’Espresso, Mondadori e RCS. Gli altri si accoderanno in fretta.

ePresse, l'edicola digitale francese.

 

Cos’è un’edicola digitale? Vediamo cosa hanno fatto in Francia:

i quotidiani sono pronti alle sei e trenta del mattino, i settimanali all’alba del giorno di uscita. Il potenziale lettore apre l’applicazione sul suo desktop/notebook/dispositivo mobile (Apple, Windows, Android, eccetera), scorre i titoli e decide l’eventuale acquisto. C’è un netto risparmio, rispetto all’edizione di carta, e poi le ultime dieci edizioni comprate restano disponibili nell’archivio personale. Il lettore non è costretto ad abbonarsi, come accade invece in Italia con La Repubblica, Il Corriere della Sera e L’Espresso (fanno eccezione Il Sole 24 Ore e La Gazzetta del Mezzogiorno). La scelta è libera, così come in un’edicola tradizionale.

Il Consorzio – dicono i promotori – sarà aperto a tutti gli editori che vorranno farne parte. L’obiettivo principale dell’iniziativa dei gruppi promotori è, infatti, realizzare un’operazione di sistema.  Un’iniziativa capace di affiancarsi ai sistemi distributivi dei player globali e diventare punto di riferimento degli editori di prodotti editoriali digitali a pagamento in lingua italiana, creata per offrire al pubblico un’esperienza semplice ed uniforme nella scelta, nell’acquisto e nella fruizione. 

Gli editori che ancora non hanno una versione digitale dei propri quotidiani o periodici potranno, se lo desiderano, utilizzare lo ‘sfogliatore’ che verrà messo a disposizione dal Consorzio”.

Chi realizzerà la piattaforma tecnologica?  “Il Consorzio affiderà la gestione operativa del servizio ad un partner tecnologico e commerciale indipendente”.

Qual è la ratio dell’operazione? Proviamo a immaginare.

Innanzitutto basta con la miriade di applicazioni che gli utenti sono costretti a installare sui dispositivi mobili per leggere i giornali digitali. Non incentivano la lettura.

Allo stesso tempo cercare di ovviare all’emorragia di vendite dei giornali di carta.

Infine trattare sulla percentuale delle commissioni da pagare per stare nell’Apple Store – il player globale più importante. Come hanno fatto i francesi con ePresse.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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