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eBook e l’Europa delle mille e una IVA

Per il libro digitale ci sono più IVA che lingue, nella vecchia Europa, dove ognuno fa come gli va. In Francia e Lussemburgo, ad esempio, la TVA sugli eBook è rispettivamente del  5,5 e del 3 per cento.  I due paesi stanno per affrontare una procedura di infrazione da parte dell’Unione ma non sembrano disposti a mollare. In Italia l’IVA sul libro digitale è al 21 per cento, mentre su quello di carta è al 4 per cento. Confindustria Digitale lo ha fatto notare ancora una volta alla Commissaria europea Neelie Kroes, durante l’incontro del 10 settembre a Bruxelles:

 

“Nel corso dell’incontro sono stati approfonditi gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo dell’economia digitale in Europa. Il ritardo nella realizzazione del mercato unico digitale penalizza fortemente gli investimenti delle imprese europee rispetto ai loro concorrenti americani, avvantaggiati da un forte mercato interno regolato in modo aperto e favorevole ai contenuti digitali.  In particolare è stato posto l’accento sulla difformità dei regimi Iva tra i canali di distribuzione dei contenuti digitali (libri, musica, film, ecc) , in cui il canale fisico gode di un’aliquota al 4%, mentre su quello digitale e on line continua a gravare l’Iva al 21%”. La Kroes dice di aver preso nota “del punto di vista illustratomi da Parisi e Avenia sull’Iva e sui contenuti nel settore digitale e lo condividerò con i miei colleghi”.

Orbene, l’Unione Europea ha promesso da tempo un intervento per armonizzare l’IVA/TVA e adeguarla al mercato digitale, ma finora non ha fatto nulla. C’è giusto una risoluzione non vincolante per chiedere la riduzione delle imposte sugli eBook, approvata a novembre 2011 dal Parlamento di Strasburgo.

La fuga in avanti di Francia e Lussemburgo, in difesa degli editori nazionali e per difendersi dall’assalto di colossi statunitensi come Amazon, era inevitabile.

Davvero strani, questi europei, faceva intendere tra le righe Kevin J. O’Brien sul New York Times, lo scorso dicembre. Il mercato dei libri elettronici è in forte crescita e chissà dove potrebbe arrivare, se non ci fosse questa babele di IVA/TVA a ogni frontiera.

Ci vorrebbe un Trattato di Schengen anche per il libro digitale, per farlo circolare liberamente in Europa…

 

 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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