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Cronache dall’Est: lo Sportello Unico? Roba da burosauri

Autostrada  Belgrado-Budapest, direzione Budapest. A una quarantina di chilometri a nord di Belgrado un grande cartello ci fa sapere che stiamo entrando nel territorio del comune di Inđija (pronunciare piu’ o meno: Ingija). Ancora cinque-sei chilometri ed eccoci allo svincolo da imboccare per andare in citta’. Il paesaggio e’ quasi da Nord- Est italiano: capannoni piccoli e meno piccoli che si succedono. Altrove, nei Balcani, la presenza di piccole e medie imprese e’ un obiettivo tutto da perseguire, qui una realta’. Inđija, quarantacinquemila abitanti, tremila piccole e medie imprese. Numeri da Triveneto (o da Brianza)…

 

Un'azienda a Inđija

Un'azienda a Inđija

Certo, in quel numero sono comprese anche le piccole imprese commerciali (insomma, i negozi), ma anche depennate queste ultime dal totale, i numeri restano da primato. Non ci sono soltanto piccole e medie imprese. Sono arrivate anche le multinazionali (Microsoft compresa), in parte attratte proprio dal fatto che tante PMI sono un bacino di subfornitura difficile da trovare in altre contrade dell’Europa Sud-Orientale. Nel 2008-2009 e’ arrivato un riconoscimento internazionale: Inđija e’ stata inserita nell’elenco delle 25 migliori destinazioni per investimenti diretti esteri in Europa (di città italiane neanche l’ombra.NdR)

Inđija, Serbia

Inđija, Serbia

Si arriva nella sede del Comune, un palazzotto dei primi del secolo scorso. Superato il portone d’ingresso si respira immediatamente aria di efficienza. All’interno tutto e’ digitale, decine di giovanissimi si muovono armati di palmari. Gli orologi indicano che ora e’ in altre parti del mondo. Il personale amministrativo e’ gentile e professionale allo stesso tempo. Il Sindaco, giovane ma non giovanissimo, non c’e’. E’ all’estero per promuovere la sua citta’ come ideale luogo per la localizzazione di investimenti.

Il Municipio di Inđija

Il Municipio di Inđija

Nella sala del Consiglio c’e’ un lettore per le presentazioni in PowerPoint e manca la tribunetta per gli oratori. Evidentemente roba d’altri tempi.  Qui i certificati non si chiedono piu’ agli sportell. I cittadini hanno una user ID ed una password e possono scaricare ciò che serve dal computer di casa o da  un internet cafe’. I servizi si pagano digitando i dati della propria carta. Le informazioni sulle delibere e su altri atti del comune sono on-line pochi istanti dopo l’approvazione.  Vi si accede sempre digitando User ID e password. Le imprese interessate ad investire hanno la possibilita’ di consultare la mappa dei terreni urbanizzati e idonei alla localizzazione di impianti. La mappa, ovviamente, è on line. I giovanissimi funzionari si schermiscono: “Ma quale e-Government, queste sono cose normali!”. Lo dicono e lo ripetono.

La cosa più interessante e’ ciò che chiamano System 48. Ogni titolare di User ID può segnalare un problema ,collegandosi con il server del Comune e inserendo la propria password. Può essere un problema piccolo come una buca nell’asfalto della strada in cui vive o una lampadina dell’illuminazione pubblica che si e’ fulminata. Oppure meno piccolo, come il cornicione di una scuola che minaccia di crollare o un permesso edilizio che tarda ad essere rilasciato. Una ricevuta elettronica conferma che la richiesta e’ stata registrata.

System 48 e-Government a Indija Serbia

System 48 e-Government a Indija Serbia

Se il problema e’ piccolo, nel senso di tecnicamente risolvibile nell’arco di 48 ore (e’ il caso della lampadina fulminata) entro 48 ore il problema e’ risolto. Se non e’ risolvibile entro 48 ore, il cittadino riceve una risposta –  sempre entro 48 ore e sul suo computer –  che spiega come ed entro quanto tempo il problema sarà affrontato e risolto. Gli analfabeti informatici possono seguire un’altra strada: segnalare problemi e avere risposte collegandosi per telefono a un call center.

Ultima riflessione, a proposito di investimenti diretti. Da tante parti e in molti Paesi, si invoca la strada degli Sportelli Unici come via maestra per la semplificazione burocratica. Qui si regolano diversamente.

A ogni potenziale investitore che abbia avviato il proprio programma, il Comune mette a disposizione una specie di angelo custode che segue per conto dell’investitore tutti i necessari adempimenti burocratici.

Pubblicato da Alex Napoli

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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