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Dimmi che password usi e ti dirò chi sei

Molti miei amici usano pippo. Negli Stati Uniti in tanti ricorrono a 123456 oppure qwerty e addirittura password. Piatto ricco, per il pirata informatico che era riuscito così ad impadronirsi di ventottomila parole chiave. Sul blog della società americana Errata Security, che si occupa di sicurezza informatica, i risultati di questa inquietante ricerca.

Da noi le aziende più serie costringono i dipendenti a cambiare la password almeno una volta al mese. Spesso basta sollevare la tastiera per trovarla scritta con il pennarello. Più sbracati gli utenti privati, che affidano la sicurezza al nome di figli, mariti, mogli e fidanzati.

Robert Graham, uno degli autori della ricerca, ricorda che per garantirsi un minimo di sicurezza bisogna scegliere password alfa-numeriche di almeno otto caratteri, compresi maiuscole e minuscole e segni come la virgola o il punto.

Io vado oltre. Suggerisco di usare parole o brevi frasi dialettali. Voglio vederlo, il cracker russo o cinese, alle prese con un mokkamamt69 sciAmAninne76 oppure un tiadanutuzzngapa23!

Per scelte più professionali, leggete l’articolo di Andrea Guida “Come ricordare tutte le password”, sul blog di Salvatore Aranzulla.

Pubblicato da Pino Bruno

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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