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Erasmus? Roba vecchia, è partito Erasmus Plus

Poco più di un anno fa, a ottobre 2012, Erasmus, la macchina gioiosa di europeizzazione per milioni di studenti – 230mila ogni anno – ha rischiato di morire per mancanza di fondi. Poi a Bruxelles si sono resi conto del gravissimo errore e hanno deciso di dare nuova linfa al programma. Così, a novembre scorso, dalle ceneri di Erasmus è nato Erasmus+, con una dotazione di 14,77 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. La novità più importante è il sistema di prestiti agevolati per gli studenti universitari che vogliono stare all’estero uno o due anni, con la possibilità di ricevere rispettivamente 12 e 18 mila euro.

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Terminata la fase di rodaggio la macchina di Erasmus+ ha appena cominciato a girare a pieno regime: “Le candidature per il finanziamento possono essere presentate online a partire dalla fine di gennaio. Le persone fisiche non possono presentare direttamente una domanda di sovvenzione, sono le loro università, i college o gli organismi di vario genere, che effettueranno la domanda per ottenere un finanziamento in Erasmus+”.

Un’altra novità è la registrazione su ECAS, il servizio di autenticazione della Commissione Europea per presentare una candidatura Erasmus+. Il collegamento diretto è questo. La procedura non è semplicissima ma le segreterie di Università, scuole e altre organizzazioni educative dovrebbero ormai essere abituate a interloquire con gli organismi europei.

Inoltre per la prima volta saranno concessi finanziamenti anche a nuovi partenariati innovativi, le cosiddette “alleanze della conoscenza” e “alleanze delle abilità settoriali”, per sinergie tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro.

Purtroppo sul sito in italiano i link portano a pagine inesistenti oppure a pagine in formato pdf decisamente poco usabili. Sciatteria che non rende merito allo sforzo europeo. Aspettando che i curatori chiudano il cantiere e ci offrano un sito degno di Erasmus+, non ci resta che cliccare sulle pagine in inglese.

Occhio alle scadenze per la presentazione delle domande. La prima data-limite è il 17 marzo e dunque presidi e prof datevi una mossa.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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