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C’erano molti ragazzi che come me amavano i Beatles e i Rolling Stones

Cinquant’anni fa, il 17 aprile 1964, i Rolling Stones pubblicarono il loro primo album. Le “cattive” pietre rotolanti sono state sempre contrapposte ai “buoni” e più rassicuranti Beatles, ma in realtà gli scarafaggi non andavano tanto per il sottile, a giudicare dai testi dei loro brani. Un paio di anni fa una ricercatrice dell’Oxford English Dictionary analizzò alcune parole chiave dei pezzi più conosciuti e ne vennero fuori droga, sesso e rock’n’roll, cioè proprio le accuse rivolte a Mick Jagger e compagni. Ebbene, nei testi dei Rolling Stones il romanticismo sembra prevalere sulla trasgressione, almeno da un punto di vista strtettamente linguistico: i nomi più usati sono baby (707 volte) e love (422), seguiti da time (187), night (156), heart (144) e man (140).

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Una forzatura? Forse, ma i Rolling Stones sembrano molto meno trasgressivi a giudicare dall’analisi delle parole contenute in 344 canzoni del gruppo inglese. Oggi l’esegesi dei testi è più facile grazie alla tecnologia semantica e l’azienda leader nel settore, Expert System, ha voluto rendere omaggio alla band proprio con l’esame minuzioso delle canzoni. Non solo per tracciare come è cambiato nel corso degli anni l’uso delle parole e identificare i termini più usati ma anche le emozioni più presenti. Già, perché oltre all’analisi linguistica, la tecnologia semantica di Expert System consente anche di catturare le emozioni trasmesse dai testi, poiché capisce il senso delle parole e il contesto in cui sono inserite.

In cima alla lista delle parole più ricorrenti ci sono i verbi che in generale sembrano trasmettere un senso di concretezza ma anche di dinamismo e cambiamento: be (3887), do (1066), get (788), have (678), can (631), go (629), say (370), know (333) e want (318).

Per quanto riguarda gli aggettivi, quelli possessivi sono i più presenti (my usato 1030, your 804, her 310); seguono poi aggettivi qualificativi come right (usato 151 volte), hard (102), pretty (97).

Come è visto l’universo femminile?

Nelle canzoni dei Rolling Stones, baby e girl, spesso presenti contemporaneamente negli stessi brani, sono parole molto usate. L’attenzione verso la figura femminile è legata:

a)      prevalentemente all’amore e al desiderio (I just want to make love to you, baby…; I wanna see my girl…; I wanna be your lover, baby…; Come on baby make sweet love to me…;Baby, baby keep me happy; Oh, I love you so much baby…; Why do you hide, baby, why do you hide your love?; You’re the hook up I miss the most… Feel on baby; Baby take a chance, Baby won’t you dance with me);

b)       all’abbandono, alla nostalgia (Think back a little bit baby…; When your baby leaves you all alone… C’mon baby, cry to me; Ain’t too proud to plead, baby, baby, Please don’t leave me, don’t you go; The keys to your love…; You threw away my love, Why did you do that baby, I wonder why, why you do these things to me…; I’m so in love with you… Yeah, baby, I’m crying over you);

c)       all’opposto ma molto più raramente, a una scarsa considerazione per la figura femminile con l’uso anche di parole forti (Stop breaking down, mama, please, stop breaking down. Stuff is gonna bust you brains out, baby; You’ve got to keep up, baby, keep up, baby with the times, yeah; Hey girls, what you doin’ tonight? … Paint your face, dye your hair, I’ll see you round the back!; Look at that stupid girl; From femme fatales and dirty bitches… )

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L’uso dei nomi propri (persone, organizzazioni, luoghi). Alcune canzoni contengono nomi di donna (Claudine, Mona, Angie). In 6 canzoni viene menzionato Gesù e in altri 2 brani viene citato l’FBI.

Quanto alle emozioni, amore e desiderio sono sempre presenti. Occasionalmente compaiono anche tristezza e speranza (soprattutto negli anni Sessanta), gioia e paura (in particolare negli anni Settanta), ansia, violenza. Negli anni Novanta sembra emergere un senso di negatività ma si parla anche di affetto e spiritualità. Nell’ultimo periodo, appaiono più chiari sentimenti di fiducia e confusione (2000-2009), sofferenza e dissolutezza (solo 8 canzoni, uscite nel 2010).

Come per tutti noi, anche per i Rolling Stones ci sono stati Good Times, Bad Times.

There’ve been good times
There’ve been bad times
I have my share of hard times, too
But I lost my faith in the world
Honey, when I lost you

Remember the good times we’ve had together
Don’t you want them back again
Though these hard times are bugging me now
Honey, now it’s a sin

There’s gotta be trust in this world
Or it won’t get very far
Well, trust in someone
Or there’s gonna be war

(M. Jagger/K. Richards)

A proposito, il prossimo concerto italiano dei Rolling Stones è previsto per il 22 giugno a Roma, al Circo Massimo.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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