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Il defacing al sito di Poste Italiane? Un corretto attacco etico

aggiornamento del 12 ottobre 2009 ore 11.35 (fonte Agi)

L’amministratore delegato di Poste Italiane spa, Massimo Sarmi, ha ribadito la piena sicurezza del sistema Poste colpito sabato dall’attacco degli hacker.

Sarmi, a ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro a Canale5, ha spiegato che:”La situazione e’ assolutamente tranquilla perche’ e’ stata aggiunta una pagina a quella informativa del nostro sito per un’azione dimostrativa che non avuto nessun effetto , nessuna conseguenza su quelli che sono i dati e le transazioni quindi sulle operazioni che ogni giorno vengono svolte a milioni sul sito di Poste Italiane.

Dico anche che di attacchi di questo genere noi ne subiamo ogni giorno moltissimiperche’ non dobbiamo dimenticare che Internet ci collega con tutto il mondo e quindi nella positivita’ del funzionamento c’e’ anche qualcuno che o per protagonismo o anche per compiere dei reati finanziari o ancora peggio cerca e studia ogni modo per inserirsi nei sistemi”.

Sarmi ha poi aggiunto che “Noi individuiamo la provenienza di questi attacchi in tempo reale e poiche’ sono attacchi che vengono da ogni parte del mondo per poterli all’origine spegnere bisogna tenere conto a volte della differenza di fuso orario e del fatto che dall’altra parte c’e’ un soggetto che oggi non e’ obbligato o ignaro di essere la sorgente dell’attacco stesso, poi anche una volta anche volta che avesse passato questa prima selezione noi operiamo, sempre in tempo reale, per vedere delle operazioni, delle fasi logiche che singolarmente prese sono normali ma messe tutte assieme sono l’indice del tentativo di un furto elettronico.

Faccio un esempio, se magari notiamo che in una stessa mattina una stessa persona si reca in tre o quattro uffici postali diversi per aprire altrettante carte prepagate lo consideriamo un evento degno di attenzione e cosi’ molti altri che si fanno poi nel momento in cui si accumulassero ci fanno interrompere la funzionalita’ magari dello strumento di pagamento nell’esempio che ho fatto e avvertire il cliente che non e’ successo nulla e il denaro che c’e’ sul suo strumento elettronico e’ al sicuro”.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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