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Le buche stradali? A Boston si tappano con lo smartphone

Anche a Boston hanno il problema delle buche stradali. Lì le chiamano potholes, ma sono uguali alle nostre e i bostoniani smoccolano come noi (in inglese), quando ci finiscono dentro con la macchina. I potholes di Boston, comunque, non sono causati soltanto dall’incuria e dalla scarsa e/o cattiva manutenzione. Nella capitale del Massachusetts  d’inverno fa molto freddo e nevica spesso. Quando la neve si scioglie, vengono fuori i potholes. Diciannovemila in media, ogni anno. Trovare le buche e colmarle in fretta è una fatica di Sisifo. Se si andasse a colpo sicuro, si risparmierebbero un sacco di soldi. Il Dipartimento di Stato spende ogni anno due milioni di dollari, per tappare le falle. Per questo il sindaco, Thomas M. Menino, ha chiesto aiuto alla tecnologia e ai cittadini, con un’inedita operazione di crowdsourcing a base di smartphone.

L’amministrazione comunale, insieme con il Worcester Polytechnic Institute, ha sviluppato un’applicazione compatibile con tutti gli smartphone dotati di GPS interno e accelerometro (iPhone e Android). I cittadini saranno invitati a installarla e attivarla quando girano in auto per la città. Il software, opportunamente tarato, rileverà quando la macchina incontra una buca e ne trasmetterà automaticamente la posizione all’ufficio tecnico comunale, per l’intervento immediato.

Street Bump – questo il nome dell’applicazione – è un progetto di Chris Osgood e Nigel Jacob, dell’Urban Mechanics office del Comune di Boston, del prof. Fabio Carrera del Politecnico di Worcester, e  di Joshua Thorp e Stephen Guerin, sviluppatori dell’incubatore di tecnologia Santa Fe Complex.

Il software è particolarmente gradito alle compagnie di assicurazioni, che sborsano i risarcimenti per conto del comune. Liberty Mutual ha messo in palio venticinquemila dollari. Li intascheranno gli sviluppatori indipendenti che riusciranno a migliorare l’applicazione. La sfida si giocherà su InnoCentive.

Quello richiesto ai cittadini è “un nuovo tipo di volontariato– ha detto Nigel Jacob – che non costa fatica”. Basta ricordarsi di lanciare Street Bump quando si guida, per aiutare la città.

Il prototipo dell’applicazione è già stato testato con successo.

Fonti: Città di Boston, Boston Globe

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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