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Energia pulita: le magnifiche cinque d’Europa

El Hierro è la più piccola isola dell’arcipelago delle Canarie. Tocco da Casauria è in provincia di Pescara. Rivas Vaciamadrid è una cittadina non lontana da Madrid. Växjö è nel sud della Svezia. Rochefort è nel dipartimento francese della Charente-Maritime. Sono cinque piccole città europee che hanno deciso di scommettere sull’energia pulita, senza chiacchiere, clamori e proclami. Una sfida che stanno già vincendo, grazie alla buona amministrazione. Internazionale (numero della settimana 15/21 aprile) ha tessuto il fil rouge che unisce le cinque esperienze. Cinque reportage da non perdere…

 

El Hierro addomestica il vento” è il titolo dell’articolo di Pierre Le Hir per Le Monde. “…E’ la prima al mondo a produrre tutta la sua elettricità a partire da fonti rinnovabili – scrive Pierre Le Hir – Fra qualche mese cinque turbine eoliche, per una potenza complessiva di 11,5 megawatt, saranno montate sulla punta nordorientale dell’isola, vicino a Valverde. Una parte dell’elettricità che produrranno sarà introdotta direttamente nella rete elettrica e l’altra parte sarà usata per pompare l’acqua in un bacino artificiale di 150mila metri cubi, in costruzione vicino al porto. L’acqua sarà spinta poi fino a un serbatoio superiore di 550mila metri cubi a 700 metri di altezza – anche questo in fase di preparazione – in una caldera, un vasto cratere vulcanico a forma di stadio. Tre chilometri di canalizzazioni collegheranno nei due sensi i due serbatoi. L’acqua sarà usata quando mancherà il vento e alimenterà sei turbine idrauliche per una potenza cumulata di 11,3 megawatt. La combinazione di acqua e vento trasformerà l’energia eolica, per sua natura intermittente, in una fonte di approvvigionamento continua, con un’autonomia di quattro giorni anche in totale assenza di vento…”.

L’articolo originale, in francese, è qui.

Di Tocco da Casauria ha parlato Elisabeth Rosenthal sul New York Times. Titolo: Un esempio da seguire. “….Grazie agli introiti derivanti dalla produzione di elettricità, l’amministrazione comunale non impone tasse locali, la raccolta della nettezza urbana non è a carico dei cittadini.Con le sue quattro turbine Tocco da Casauria produce il 30%  in più dell’elettricità consumata. I pannelli solari danno un introito di 1.500 euro l’anno,  l’energia verde ha reso a questo comune 170.000 euro. La potenza complessiva dei 4 aerogeneratori è di 3,2 MW, quella annua  è di  7.200 MWh annui. Tocco da Casauria è stato il primo paese in Italia ad adottare un parco eolico sul suo territorio ed è famoso per essere stato il primo paese ove nel 1863 fu perforato il primo pozzo petrolifero…”.

Tocco da Casauria (Pescara) sul New York Times

C’è quindi l’esperienza di Rivas Vaciamadrid, esaltata dall’articolo di Rémi Barroux per Le Monde. Scrive Barroux che “…Il sole splende generoso su questa città. Esso viene sfruttato a pieno dal comune di questa città, che conta 74.300 abitanti. Su tutti gli edifici pubblici ci sono pannelli fotovoltaici. 35 impianti sono già in funzione e altri 4 sono in costruzione. Nel 2010, queste installazioni hanno prodotto ben 271.900 chilowattora. L’impegno riempie di orgoglio il sindaco della città, Josè Masa Dìaz, del partito Izquierda Unida, un fronte di sinistra….”.

Dalla Spagna alla Svezia, a Växjö. Il racconto, ancora una volta, è di Le Monde. Nel suo reportage, Grégoire Allix,  scrive che “…qui ogni settimana arrivano persone da tutto il mondo per visitare la centrale a biomassa, un impianto che brucia i rifiuti dell’industria forestale locale, fornendo a questo comune di ottantamila abitanti energia per il riscaldamento, l’acqua calda e la produzione di elettricità. Quindici anni fa Växjö ha deciso di rinunciare alle energie fossili entro il 2030. La centrale di Sandvik, che ha una potenza di 100 megawatt, le sta facendo vincere la scommessa. “In Svezia i comuni hanno obiettivi più ambiziosi dello stato e sono in grado di cambiare le cose”, dice Bo Frank, il sindaco conservatore di Växjö. Frank è stato uno dei primi a interessarsi di ecologia nella destra svedese e oggi è tra gli artefici della conversione alla biomassa della rete comunale di riscaldamento collettivo….”.

Infine – sempre Le Monde – parla di Rochefort. Il reporter Hervé Kempf sottolinea i risultati ottenuti dell’amministrazione comunale grazie alla “…politica di controllo dei consumi energetici, che ha fatto risparmiare circa dodici milioni di euro al comune…”. Il responsabile dell’energia del municipio, André Bastier, sostiene che “…la cosa più importante non sono le attrezzature, ma il metodo. Innanzitutto il sistema di rilevazione e un ente energetico permanente. Bastier ha cominciato un lavoro paziente d’inventario e di analisi tecnica. Dalla scuola media all’edificio del comune, dalla sala caldaie all’impianto di depurazione, dalle serre alla scuola materna. Poi ha applicato sistematicamente tutti gli espedienti per ridurre i consumi…”.

Cinque esperienze, cinque articoli da leggere, nel numero di Internazionale della scorsa settimana (si può acquistare anche la versione pdf).

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Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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