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La diffamazione al tempo di internet

Reputazione altrui da trattare con estrema cautela su internet. L’avvocato Carmelo Giurdanella ha postato sul suo sito la sentenza della Cassazione penale depositata il 26 aprile scorso, che affronta il tema della diffamazione al tempo di internet. “…ai fini dell’individuazione della competenza – scrive la Corte Suprema – non è …utilizzabile quello del luogo in cui è situato il server (che può trovarsi in qualsiasi parte del mondo), in cui il provider alloca la notizia… è necessario fare ricorso ai criteri suppletivi …, ossia al luogo di domicilio dell’imputato…”.

Per la Cassazione sono “inutilizzabili criteri oggettivi unici, quali, ad esempio, quelli di prima pubblicazione, di immissione della notizia nella rete, di accesso del primo visitatore” e non sarebbe “neppure utilizzabile quello del luogo in cui è situato il server, in cui il provider alloca la notizia”. Dunque, se il presunto diffamatore ha domicilio a Roma (o Milano, Canicattì, Voghera…), la competenza è quella.

La sentenza sta già animando il dibattito, tra giuristi ed esperti della rete.

Dite la vostra.

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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