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Chi censura internet vìola i diritti umani dice l’ONU

(Anche) Spegnendo la rete, la Siria ha violato i diritti umani. Il rapporto del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di espressione, Frank William La Rue, precede gli sviluppi della situazione siriana, ma cita il caso egiziano. “Le restrizioni all’uso di internet  – scrive La Rue – costituiscono una violazione di diritti umani fondamentali, anche perché internet facilita la piena realizzazione di altri diritti come quello all’educazione, alla partecipazione alla vita culturale e sociale e alla libertà di espressione, oltre a promuovere lo sviluppo della società nel suo insieme”.

Frank William La Rue

Il rapporto è citato nel blog della giurista Marina Castellaneta.  A pagina 9 – nel capitolo dedicato a Restriction of content on the Internet – si legge che “…per blocco si intendono le misure adottate per impedire che i contenuti (della rete) possano raggiungere l’utente finale. Tali misure comprendono gli ostacoli all’accesso a specifici siti web, a indirizzi Internet Protocol (IP), a estensioni di nomi di dominio (Domain Name System), oppure consistono nella rimozione del contenuto dei siti dal server in cui sono custoditi, o nell’adozione di  tecnologie di filtraggio per escludere le pagine che contengono parole chiave o altri contenuti specifici. Molti paesi continuano a bloccare l’accesso a YouTube. La Cina, ad esempio, che ha messo in atto uno dei sistemi più sofisticati ed estesi per bloccare siti web che contengono le parole “democrazia” e “diritti umani”.

Gli Stati – scrive il Relatore speciale dell’ONU – devono limitare “all’osso le restrizioni al flusso di informazioni via web, che possono essere ammesse solo in casi eccezionali, laddove sia necessario tutelare altri diritti umani fondamentali. In ogni caso, però, gli Stati devono procedere immediatamente alla depenalizzazione della diffamazione attraverso internet”.

Ce n’è anche per provvedimenti liberticidi come la Legge Hadopi, adottata dalla Francia per combattere il download illegale di file multimediali, a tutela del diritto d’autore. La Rue non fa citazioni esplicite, ma – a pagina 21 –  scrive che “…tagliare l’accesso a internet, indipendentemente dalla giustificazione fornita, anche per violazione dei diritti di proprietà intellettuale, è sproporzionato e quindi vìola l’articolo 19, comma 3, del Patto internazionale sui diritti civili e politici”.

“Il Relatore Speciale invita tutti gli Stati a garantire sempre l’accesso a Internet, anche durante i periodi di turbolenza politica. In particolare, il Relatore speciale esorta gli Stati ad abrogare o modificare le normative a difesa del copyright che prevedono di scollegare gli utenti , e ad astenersi dall’adozione di tali leggi”.

E pensare che il presidente Sarkozy si è inventato l’eG8 proprio per convincere i Grandi della Terra a seguirlo sulla strada dell’Hadopi!

 

Grazie a Frank William La Rue (e a Marina Castellaneta, per la segnalazione).

 

 

 

Pino Bruno

Scrivo per passione e per dovere, sono direttore di Tom's Hardware Italy, ho fatto il giornalista all'Ansa e alla Rai e scrivo di digital life per Mondadori Informatica e Sperling&Kupfer

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